Servizi abitativi, Mammì (M5S): “Le politiche leghiste hanno pesato sulle famiglie più fragili”. «La relazione sui servizi abitativi di Regione Lombardia, presentata oggi dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione, descrive come siano stati gestiti i servizi abitativi in Lombardia negli anni 2019-2020. Le criticità evidenziate rappresentano qualcosa di più di uno scenario aggravato dalla pandemia – spiega Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e relatore del report presentato oggi – perché fin dalle prime pagine è chiaro come ci sia da affrontare un tema amministrativo molto ampio. Da una parte ci sono le politiche leghiste, che una volta di più hanno dimostrato l’inadeguatezza della classe dirigente salviniana, dall’altra un sistema per il quale sembra necessario affrontare un processo di revisione. Infatti, il nuovo regolamento per le assegnazioni degli alloggi ha rallentato una macchina burocratica che era già storicamente in ritardo. Non solo, dopo lunghe vicende legali, l’Amministrazione regionale ha dovuto rimangiarsi diverse restrizioni che aveva imposto per la selezione degli idonei, in quanto ritenute discriminatorie dal Tar della Lombardia. Quindi non solo le novità sono state bocciate, ma hanno rallentato ulteriormente la macchina amministrativa, causando ulteriori sofferenze, proprio alle fasce più deboli della popolazione. Dunque, ancora una volta, le politiche leghiste hanno pesato sulle famiglie più fragili. Dall’altro lato, dobbiamo rilevare una serie di problemi come le assegnazioni a nuclei indigenti assistite dal Contributo di Solidarietà che sono passate da 400 a 87 in un anno, il rapporto tra risorse assegnate ai Comuni e il loro utilizzo, che è del 50 per cento, e le risorse stanziate per la “Misura Unica” che sono state usate per il 76 per cento. Esiste dunque un tema amministrativo più ampio da affrontare, perché le risorse ci sono ma non si riesce a usarle. Ci auguriamo dunque di poter avviare un serio lavoro di revisione per rimediare agli errori dei leghisti, ma soprattutto per migliorare la nostra macchina burocratica e tutelare così al meglio chi sta in fondo alla scala sociale. L’unica nota positiva – conclude Mammì – sarà il risparmio dovuto all’efficientamento energetico degli edifici ottenuto grazie al Superbonus che, con investimenti per circa 30 milioni di euro, garantirà un risparmio dei costi per i servizi energetici che potrebbero rendere più sostenibili i canoni di locazione».