Milano presente, è in piazza per l’ambiente. Scandendo questo coro, da piazza Cairoli, è partito il corteo del movimento dei giovani per il clima ‘Fridays For Future’, ispirato dall’attivismo di Greta Thunberg. A questo nuovo ‘sciopero’ globale per sollecitare politiche contro i cambiamenti climatici stanno partecipando studenti di ogni età, dalle elementari all’università, da Milano e dalla provincia, ma anche bambini più piccoli accompagnati da genitori o nonni. In testa al corteo anche gli studenti del Politecnico, con un grandissimo lenzuolo su cui hanno stampato i risultati di una ricerca svolta con i docenti sulla curva del cambiamento climatico dal pleistocene a oggi e con lo scenario futuro.
“Potremmo essere più dei 100mila del 15 marzo – ha spiegato Miriam Martinelli, considerata la “Greta italiana” fra un coro e l’altro urlato al megafono -. Questa estate qualcosa è cambiato, c’è più consapevolezza“. In realtà, secondo gli organizzatori, alla fine del corteo a cui hanno continuato ad unirsi ragazzi, alla fine hanno partecipato oltre 200 mila persone. Il governo “è complice del riscaldamento globale“. L’accusa dei giovani del Fridays for Future è stata lanciata davanti alla sede dell’Agenzia delle entrate a Milano, dove il corteo per fermare i cambiamenti climatici ha effettuato la sua seconda sosta, stendendo due striscioni. ‘Basta incentivi al fossile! Giustizia climatica: chi si è arricchito inquinando deve pagare la riconversione‘, e ‘Il governo finanzia il fossile per 18 miliardi l’anno. Investiamoli in istruzione, salute, trasporti, territorio‘, sono i messaggi esposti dai manifestanti, mentre lo speaker invitava scandiva slogan contro il premier Giuseppe Conte e i politici: “È troppo comodo essere dalla parte dei giovani con quattro post su Facebook e qualche dichiarazione“.
Alla notizia che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si sarebbe unito al corteo la Martinelli ha detto “E cosa ci importa“. “Se scende in piazza ci deve dimostrare di fare qualcosa sennò nessuno gli darà mai retta” ha spiegato la ragazzina, in testa al corteo che ha contestato a più riprese il sindaco e in generale i politici “in cerca di passerelle“. “Comunque non lo fischieremo, non vogliamo che ci sia violenza verbale” ha aggiunto.
Al termine della manifestazione è stato incendiato un pianeta di cartapesta di un paio di metri, che ha generato nell’aria fumo e cenere, “Abbiamo inquinato un po’ ma nulla rispetto a governi e multinazionali” ha sorriso Miriam Martinelli, proseguendo “Questo è il simbolo del nostro mondo che sta bruciando, la nostra casa è in fiamme e noi la vogliamo salvare, nel mentre gli speaker urlavano nel microfono, “Non c’è un pianeta B, salviamo questo qui”. Poco prima della fine, al passaggio davanti al Comune, è stato esposto lo striscione ‘basta parole‘, mentre uno speaker, in polemica con il sindaco Sala, urlava che “non ha fatto nulla se non distribuire quattro borracce“.