Sono iniziati mercoledì e proseguiranno anche nei prossimi giorni i controlli della Polizia locale, coadiuvata anche da esperti dell’Agenzia di Tutela della Salute e dell’Inps, sui rider. Controlli, con tanto di questionari sottoposti ai lavoratori, decisi dalla Procura nell’inchiesta aperta sul fenomeno dei fattorini che fanno le consegne di cibo a domicilio.
L’indagine, che è la prima di questo genere in Italia, è coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti, vuole far luce, in primo luogo, sulla sicurezza stradale e sul lavoro dei fattorini-ciclisti e su eventuali violazioni delle norme igienico sanitarie, riguardo ai contenitori usati per trasportare il cibo. Si punta, però, anche ad individuare casi di sfruttamento, come il caporalato, e la presenza di clandestini tra i rider. Ieri i primi controlli sono partiti nella zona di Porta Genova e andranno avanti anche oggi e nei prossimi giorni. Poi, in Procura verrà fatto un punto sui primi risultati emersi.
Ieri gli agenti e i tecnici, che compongono la squadra che sta effettuando i controlli, sono riusciti a parlare con alcune decine di rider e a presentare loro i questionari predisposti per raccogliere dati ed elementi utili alle indagini. Da quanto si è saputo, alcuni lavoratori, dopo essersi accorti dei controlli in atto, si sono presentati spontaneamente davanti agli agenti, altri, invece, si sono allontanati in fretta. Altro elemento emerso finora è che molti fattorini arrivano a Milano per fare consegne partendo da Pavia e dintorni in treno.
Nell’inchiesta conoscitiva del “dipartimento ambiente, salute, sicurezza, lavoro” della Procura erano già state stabilite le modalità operative dei controlli sui rider dopo riunioni preparatorie. E nei prossimi giorni, all’esito dei primi controlli, verranno analizzati i risultati emersi al momento. Gli inquirenti, tra l’altro, sono convinti che questo genere di lavoro a cottimo porta come conseguenza immediata problemi di sicurezza, perché il rider è spinto a correre oltre i limiti, senza rispettare regole, per incassare il più possibile, date le paghe basse. La Polizia locale può fermare i ciclofattorini per controllare i profili base di sicurezza (casco, catarifrangenti e scarpe adeguate) e l’Ats verifica se le aziende abbiano fatto o meno una valutazione del rischio per i lavoratori, se siano stati mai convocati per visite preliminari sul loro stato di salute e se li abbiano o meno formati sulle norme del codice della strada.
Tra l’altro, con un recente decreto legge sono stati estesi alle piattaforme di food delivery gli obblighi dei datori di lavoro sugli adempimenti in tema di sicurezza sul lavoro. E’ stato attivato dai pm anche un monitoraggio degli incidenti stradali che coinvolgono i rider.