Ieri il Consiglio Comunale ha dato il via libera alla costruzione di un nuovo stadio, come chiesto da Inter e Milan, dettando però delle condizioni. L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato approvato con 27 voti favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti: a votare contro all’interno del fronte di governo solo i consiglieri del Partito Democratico Carlo Monguzzi e Alessandro Giungi, mentre la consigliera Milly Moratti si è astenuta. Tra i 16 paletti che Pd, Milano Progressista e Lista Civica Beppe Sala pongono alle squadre, spiega il capogruppo dem Filippo Barberis, ci sono “il tema del contenimento delle volumetrie, che devono essere mantenute nei limiti necessari per la riqualificazione dell’area e non per seguire gli interessi su breve termine delle squadre, il tema della sostenibilità ambientale, il tema delle garanzie per la tenuta e la continuità di un’operazione finanziaria così complessa, che normalmente richiede anni per essere implementata, e il tema di un processo che sia partecipato anche dai cittadini“.
A votare a favore dell’ordine del giorno, anche il sindaco Giuseppe Sala, mentre l’opposizione si è divisa tra i voti contrari della Lega, dei consiglieri pentastellati Simone Sollazzo e Gianluca Corrado, del capogruppo di Milano Popolare, Matteo Forte, del consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea Mascaretti, e del consigliere di Milano in Comune, Basilio Rizzo, e quelli di astensione del gruppo consiliare di Forza Italia, così come il capogruppo della Lista Civica Parisi Sindaco, Manfredi Palmeri, e la consigliera del M5S, Patrizia Bedori.
Il Consiglio invita il sindaco e la Giunta a considerare come “decisivo e imprescindibile” il realizzarsi di sedici condizioni. Dall’apertura di una fase di confronto con i soggetti coinvolti alla necessaria rigenerazione urbana, dalla necessità di minimizzare l’impatto ambientale, con un incremento significativo di verde pubblico, alla riduzione degli indici volumetrici chiesti dalle squadre “a meno che non venga dimostrata l’effettiva necessità di un incremento degli stessi ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione“. L’Aula ha anche richiesto che venga rafforzata la vocazione sportiva dell’area e che si preveda una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione dello stadio Meazza, il cui abbattimento “risulta un’ipotesi superata“.
Dal punto di vista finanziario, la maggioranza ha chiesto che ci sia un piano che affermi la solidità finanziaria e la realizzabilità degli obiettivi di rigenerazione urbana, a partire da una corretta valutazione economica e patrimoniale del Meazza e da un canone di affitto coerente rispetto alla durata della concessione e alla struttura economica del progetto. Si richiede poi “una chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti” e “un piano di interventi in modo da garantire ricadute positive sull’area circostante” a partire dalle case popolari del quartiere. Tra le altre condizioni che la maggioranza di Palazzo Marino pone a Inter e Milan, infine, quelle di “affermare il ruolo guida del Comune di Milano relativamente allo sviluppo del progetto“, di garantire “la natura popolare di accesso allo stadio, anche alla luce delle proposte di variazione della capienza, richiedendo espliciti impegni da parte dei proponenti“, e di mantenere sull’area la “funzione musicale ricreativa e di intrattenimento con servizi di promozione sociale, culturale e aggregativi fruibili e accessibili per la citta‘”.
Al termine della seduta il Sindaco Sala ha dichiarato: “Io con le società non ho parlato di queste questioni, non so loro a fronte dello 0,65 di indice volumetrico che hanno chiesto quanto siano disponibili a scendere. Non so se nel frattempo su una ipotesi di San Siro rigenerato ci abbiano lavorato o meno, quindi oggi è difficile dirlo. In qualche settimana spero poco ci chiariremo le idee” e alla domanda se la delibera sull’interesse pubblico sarà già giovedì in giunta, ha risposto, “Questo lo devo vedere domani con i miei assessori e con gli uffici tecnici, però a questo punto vorremmo essere abbastanza rapidi”.