Report OMS insabbiato: Zambon dai pm. L’estensore del report finito al centro di un caso internazionale alla fine ha deciso di parlare con i magistrati di Bergamo che indagano sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale. La vicenda è diventata molto imbarazzante quando il ricercatore ha denunciato pressioni da parte del vicedirettore vicario dell’OMS Ranieri Guerra per cambiare date e dettagli del report. Nello stesso tempo l’OMS chiedeva ai suoi dipendenti di non parlare con i pm bergamaschi sollevando l’immunità diplomatica come scudo. Ma alla fine Zambon ha deciso di parlare e si è mosso in autonomia. L’Agi sottolinea ha sentito l’avvocato del ricercatore dopo le ore passate con i pm di Bergamo: “Alla domanda se Zambon abbia paura per eventuali ripercussioni, il legale risponde: “Chiunque di noi può immaginare, mettendosi nei suoi panni, quanto possa essere sgradevole la situazione che sta vivendo”. Tra le ragioni che lo hanno spinto a presentarsi spontaneamente dai pm di Bergamo dopo tre convocazioni ‘andate a vuoto’ c’è anche la lettera in cui il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aveva chiesto all’Oms di rinunciare all’immunità diplomatica per i suoi funzionari convocati come testimoni. A quanto si è appreso, Zambon avrebbe ribadito la questione delle presunte minacce di licenziamento subite da Guerra relative al dossier sulle falle del sistema italiano rispetto alla pandemia, pubblicato e sparito nel giro di poche ore nel maggio scorso dal sito dell’Oms”.
Report OMS insabbiato: Zambon dai pm. E Ranieri Guerra? Il dirigente continua a difendersi dicendo che il suo intervento in realtà mirava a salvare il rapporto perché pieno di errori. Nonché di aver solo chiesto al ricercatore di informare il Ministro Speranza del report.
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