Autostrade: Europa Verde, Governo batte Benetton con aumento pedaggi

Autostrade: Europa Verde, Governo batte Benetton con aumento pedaggi. A quasi quattro anni dal crollo del ponte Morandi i Benetton non avrebbero mai avuto il coraggio di applicare un aumento tariffario come ha fatto Aspi controllata dal Governo. Ci voleva il passaggio dalla proprietà privata a quella pubblica del ministero per avere un nuovo aumento dell’1,6% dei quasi 3mila km di rete autostradale italiana. Aumento assolutamente ingiustificato perché i costi di gestione non sono aumentati anzi dopo oltre mezzo secolo di ammortamenti non c’è nessuna giustificazione per questo nuovo aumento dei pedaggi che andrebbero invece ridotti quasi a zero. Ci sarà un’altra fiammata inflativa anzichè tutelare i redditi più bassi in particolare dei pendolari forzati dell’automobile che per recarsi al lavoro non possono utilizzare i mezzi di trasporto pubblico sia ferroviari che di Autobus perché sono inefficienti da costringerli ad usare la propria automobile. Il traffico veicolare è in netta ripresa, l’automazione ha dimezzato il personale ed i costi di esercizio rendendo ancor più ingiustificati gli aumenti visto che la manutenzione e la sicurezza dovrebbero già essere ricompense dai ricavi e dai lauti profitti derivanti dai pedaggi tra i più alti d’Europa. Adesso sotto la veste pubblica si continua a spennare camionisti ed automobilisti. Una festa per lo Stato che con la cassa depositi prestiti che controlla l 88% di Aspi (51% di CdP e 49% diviso in egual misura dai fondi Mac-quaire e Blackstone) mentre il rimanente 12% è in mano ad Allianz e Silkroad. Una bella compagnia pronta a perpetrare la rendita di posizione garantita da una maxi concessione che durerà almeno fino al 2038. Dopo aver speso 9,5% miliardi per togliersi dall’ingombrante situazione il nuovo Concessionario pubblico aumenta di nuovo le tariffe.Senza una riforma delle concessioni resta tutto peggio di prima.