Cinque minorenni, tutti tra i 15 e i 16 anni sono stati arrestati nel corso di un’operazione del commissariato di Lambrate. I ragazzini sono accusati di una serie di violente rapine ai danni di venditori ambulanti e gestori di minimarket. Per tutti e 5 è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e sono quindi destinati al penitenziario minorile Beccaria.
Nel loro mirino c’erano i minimarket gestiti da stranieri, prevalentemente cinesi e bengalesi, più restii a denunciare. Entravano, rubavano la merce e aggredivano, anche con armi, i titolari dell’attività. Alle spalle, sospensioni da scuola e famiglie assenti. E’ il ritratto della baby gang arrestata dall’Ufficio reati contro la persona del commissariato di Lambrate, a Milano: quattro ragazzi e una ragazza (fidanzata con uno dei maschi), età tra i 14 e i 16 anni, tutti italiani fatta eccezione per un pakistano. A loro ieri gli agenti hanno notificato altrettante misure di custodia cautelare. Due di loro sono stati associati al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano (uno vi si trovava già per fatti analoghi), mentre gli altri 3 sono stati portati in comunità.
Alla baby gang vengono contestati quattro episodi di danneggiamenti e rapine in esercizi commerciali, tutti risalenti al mese di aprile 2019. Ma le segnalazioni, nel quartiere di Lambrate dove operavano, erano cominciate già da febbraio. Il modus operandi era sempre lo stesso: entravano nel minimarket, rubavano vino, alcolici e snack e poi si accanivano “in maniera brutale”, come spiegano dalla Questura, sui proprietari del negozio. Un ‘capo’ che più degli altri trascinava il gruppo c’era, ma l’azione era messa in atto da tutti allo stesso modo. Durante uno degli episodi ricostruiti dagli inquirenti, dopo la rapina la gang ha preso a pugni il titolare e ha spinto a terra una persona anziana presente nel locale. In un altro caso è stata aggredita anche la moglie bengalese del proprietario del minimarket: la donna, “in evidente stato di gravidanza” come la descrive la polizia, è stata presa a pugni sulla pancia, ma non ha perso il bambino. Un’altra volta ancora il gruppetto si è accanito sul titolare dell’attività sbattendolo contro la porta d’entrata. Spesso i ragazzini erano armati di coltelli, per minacciare o aggredire.
La baby gang era ormai conosciuta in tutto il quartiere di Lambrate, anche perché i suoi componenti frequentavano le scuole medie in zona. Gli stessi istituti avevano già provveduto a segnalare i ragazzini, che anche in classe tenevano “atteggiamenti da predatori“, come li definisce un inquirente, tanto che alcuni erano stati sospesi e allontanati più volte da scuola. A giugno solo uno è stato ammesso agli esami di terza media, mentre gli altri quattro sono stati bocciati. Non tutti provengono da contesti familiari di degrado, nonostante alcune situazioni fossero già attenzionate dai servizi sociali. Il comune denominatore era però l’assenza di una figura genitoriale in grado di seguirli adeguatamente.