Sala tenta di fermare il lockdown. Il primo cittadino di Milano in questi giorni sta cercando di rappresentare la voce del buonsenso mentre tutti sembrano aver perso la testa nell’ormai ex locomotiva economica italiana. “Non va bene andare da 100 a zero ed è quello che si sta facendo oggi. Non voglio passare per il paladino del ‘non si chiude’ , mi stanno ributtando addosso la frase del ‘Milano non si ferma’ di alcuni mesi fa – ha detto Giuseppe Sala – Voglio che venga fatto con buon senso, chiudere si può – ha concluso – ma prima di decidere di chiudere bisogna dire a chi viene chiuso come lo aiutiamo. Io mi batterò su questo”. Una posizione attendista che ricalca quella sulla didattica a distanza (DaD) assunta dal sindaco meneghino: la scuola è essenziale non solo per gli alunni, ma anche per le famiglie: sono riti consolidati e avere i bambini a scuola permette ai genitori di lavorare o avere il tempo per altre incombenze. Il valore dell’apertura delle scuole è dunque molteplice perché non riguarda solo un aspetto della vita quotidiana. L’aspetto psicologico di mantenere aperte le scuole inoltre è altrettanto importante perché aiuta le famiglie a mantenere un’idea di normalità quanto mai essenziale in un momento di panico e paura generalizzato. Il futuro è incerto e forse quello che serve agli italiani ora è una cerimonia comune e tranquillizzante come il tè delle cinque per i britannici, un modo per continuare a vivere nonostante il martellamento attuato dal virus al nostro stile di vita.