Vele d’Epoca Verbano, concluso a Varese l’ottavo Convegno sulle imbarcazioni storiche  

Vele d’Epoca Verbano, concluso a Varese l’ottavo Convegno sulle imbarcazioni storiche. Sabato 28 gennaio 2023 si è conclusa a Varese l’ottava edizione di “Tra Legno e Acqua”, l’annuale convegno nazionale dedicato al mondo della nautica d’epoca e storica organizzato da AVEV, l’Associazione Vele d’Epoca Verbano che quest’anno festeggia il decennale della fondazione. Sala gremita presso il Palace Grand Hotel della città lombarda, con partecipanti giunti da tutta Italia. Il convegno è stato preceduto nella giornata di venerdì da una tavola rotonda organizzata dalla Federazione Italiana Barche Storiche, mentre domenica 29 gennaio si è svolta sul Lago Maggiore la visita alle Officine dell’Acqua di Laveno Mombello, gli ex magazzini ferroviari riqualificati da AVEV in un museo di barche storiche e centro didattico-formativo.

 IL MARE D’INVERNO … A VARESE

Tuiga 1909_Foto Maccione

Nonostante la lontananza dal mare e dopo due anni di stop causati dalla pandemia, per un giorno Varese è tornata “capitale invernale delle barche d’epoca” con l’ottava edizione di “Tra Legno e Acqua”, il Convegno Nazionale sul Recupero e la Valorizzazione delle Imbarcazioni d’Epoca e Storiche organizzato da AVEV, Associazione Vele d’Epoca Verbano, il sodalizio nato nel 2013 oggi presieduto dal piacentino Paolo Sivelli. Sabato 28 gennaio 2023 circa 140 partecipanti hanno affollato la sala conferenze del Palace Grand Hotel, ultracentenario edificio in stile Liberty posto in cima alla collina di Varese, per l’importante evento realizzato grazie al contributo della Regione Lombardia, del Cantiere Ernesto Riva di Como, Veleria Zaoli, Agricole Gussalli Beretta, Studio Giallo, Cromatura Cassanese e Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus. Presente una delegazione della Marina Militare, composta dal Capitano di Corvetta Alessandro Carpitella e dai Sottufficiali Michele Renna e Adriano Gandino, quest’ultimo Nostromo dell’Amerigo Vespucci. In platea anche 6 Maestri d’Ascia e i presidenti di FIBaS (Federazione Italiana Barche Storiche), AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici), RHS (Riva Historical Society) e rappresentanti di altre associazioni di settore come la Classe Dinghy 12’, Vela Tradizionale, Batipai e I Venturieri insieme a velisti, armatori di scafi d’epoca, progettisti navali, storici di marineria. Tra gli esponenti delle istituzioni il Sindaco di Varese Davide Galimberti, la Vice Presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza e l’eurodeputata Isabella Tovaglieri, che hanno sottolineato la rilevanza del convegno.

Palischermo del Vespucci_Foto M.M.

IL “FUORI” CONVEGNO

L’evento è stato preceduto nella giornata di venerdì 27 gennaio da un incontro dei rappresentanti delle associazioni italiani afferenti alla FIBaS per discutere, tra l’altro, dei criteri da adottare per la certificazione delle imbarcazioni e dell’organizzazione del catalogo online delle barche di interesse storico. Domenica 29 gennaio si è invece svolta la visita guidata alle Officine dell’Acqua di Laveno Mombello, splendido esempio di come antichi magazzini ferroviari ottocenteschi siano diventati, grazie ad AVEV, un centro di aggregazione e scuola di restauro barche con annesso museo storico-navale. Patrocinatori del convegno sono stati la Provincia di Varese, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Genova, AMMM Associazione Marittima Musei del Mediterraneo, Rotary Sesto Calende Angera, Yacht Club Italiano di Genova, Associazione Vele Storiche Viareggio, Gestione Navigazione Laghi, ASDEC Associazione Scafi d’Epoca e Classici, AIVE Associazione Italiana Vele d’Epoca, FIBaS Federazione Italiana Barche Storiche e ISTIAEN Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale.

LE RELAZIONI, DA NABABBO IV AL 1° CLASSIC BOAT SHOW

La gondola veneziana_Foto Maccione

Ben 14 le relazioni che si sono avvicendate nel corso della giornata congressuale, a cominciare da quella del Maestro d’Ascia e progettista navale triestino Federico Lenardon che ha descritto la nascita di Nababbo IV, nuovo cutter in legno di mogano di linee classiche in costruzione presso il cantiere AA Custom di Monfalcone. Stefano Medas, specialista in archeologia ed etnografia marittima dell’Università di Bologna, ha parlato in videoconferenza del rilievo strumentale (fotogrammetrico) di imbarcazioni per le quali non sussistano più le condizioni per il recupero funzionale o per la musealizzazione. Giuseppe Pappalardo, CEO di Marina Genova Aeroporto, ha annunciato la nascita del Classic Boat Show, il primo Salone dedicato alla nautica tradizionale in programma nel capoluogo ligure dal 19 al 21 maggio 2023 in concomitanza con la 15esima edizione di Yacht & Garden.

La Marina Militare al Convegno AVEV_Foto Maccione

IL COMPENSATO MARINO, GLI IDROTTERI E IL QUADERNO DEL MAESTRO D’ASCIA

Nessuno meglio di Adriano Lodi, della famiglia fondatrice della storica azienda di legnami per la nautica Marine Plywood, poteva raccontare nascita, sviluppo e utilizzo del compensato marino impiegato da oltre mezzo secolo nella costruzione delle imbarcazioni. A Cesare Cardani, docente di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, il compito di fare un salto nel passato illustrando gli idrotteri, antenati degli aliscafi. Il primo risale addirittura al 1905 e cinque anni più tardi al raid Laveno-Locarno raggiunse la velocità media di 70 Km/h. Non un vero manuale, bensì un quaderno di appunti scritto a fine Ottocento, quello raccontato dal giornalista spezzino Corrado Ricci, fondatore del Cantiere della Memoria, nel quale il maestro d’ascia Giuseppe Rosa delle Grazie di Porto Venere, classe 1851, annotava i segreti del mestiere tramandatigli dal padre. Una copia anastatica, realizzata a cura della Fondazione Officine dell’Acqua, sarà presto acquistabile online.

LA GONDOLA, LE LUNE DEL LEGNO, LE VELE DEL TUIGA E I 250 ANNI DEL CANTIERE ERNESTO RIVA

Saverio Pastor, Maestro d’Arte e presidente della veneziana El Felze, l’associazione degli artigiani legati alla realizzazione del “sistema gondola”, si è soffermato sul Patrimonio Culturale Immateriale costituito dalle antiche tecniche connesse alla cantieristica tradizionale. Il taglio del legno in base alle fasi lunari è stato invece l’argomento descritto dal basco Mikel Leyun Perez, carpentiere del legno, che ha raccontato quali condizioni determinano la decisione di segare un tronco tenendo conto del calendario e delle stagioni. Chi non conosce il velaio sanremese Beppe Zaoli? Proprio lui, che in oltre 40 anni di attività ha invelato centinaia di barche storiche, a Varese ha descritto gli step (geometria, materiali, progettazione forma, confezionamento, collaudo) attraverso i quali sono nate le vele di Tuiga, la barca d’epoca del 1909 del Principe Alberto di Monaco. Il saggista Francesco Soletti ha ripercorso nel libro “1771-2021 Cantiere Ernesto Riva. Laglio – Lago di Como” i 250 anni di storia di una delle più attive realtà della cantieristica tradizionale, oggi guidata da Daniele Riva. Il libro, stampato in un numero limitato di copie, può essere acquistato su www.zeledizioni.it .

LA PROPULSIONE ELETTRICA, I PALISCHERMI DEL VESPUCCI, L’INGLESINA E LA RINASCITA DI ELDA

Un salto nel futuro della propulsione elettrica è stato compiuto dall’ingegnere navale Gennaro Matteo Giliberti, che in videoconferenza ha affrontato il tema dell’installazione a bordo di moderni sistemi motore/inverter all’insegna dell’ecosostenibilità, pulizia e semplicità. Il giovane Maestro d’Ascia Cesare Cortale ha descritto la ricostruzione eseguita dalla ditta spezzina Moroni dei due nuovi palischermi, lance lunghe oltre 8 metri impiegate per l’addestramento alla voga e alla vela degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale, destinati alla nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci. Le due barche, costruite in fasciame in mogano su ordinate di quercia e acacia, faranno bella mostra di sé in occasione del previsto giro del mondo del veliero più bello del mondo. In seno al Convegno gli addetti ai lavori hanno anche discusso del progetto “Il ritorno dell’Inglesina”, volto al salvataggio degli ultimi scafi rappresentativi della tradizione del Lago Maggiore attraverso il restauro, la costruzione e l’utilizzo a fini sociali e turistici. Il progetto è stato accettato e co-finanziato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus, che ha anche avviato una raccolta fondi a questo link https://www.fondazionevaresotto.it/i-progetti/il-ritorno-dellinglesina/ . Infine Michele Schiesaro, lo yacht designer autore del progetto di recupero di Elda, un vittorioso VI classe IOR costruito in legno nel 1971 dal Cantiere Nautico Bettini di Desenzano del Garda, ritrovato in un capannone nel Delta del Po e ora sottoposto a restauro.

 

INFORMAZIONI
www.veledepocaverbano.com