Quella cena tra amici di Scavuzzo. Qualcosa di strano? In fondo no. Perché è vero che il vicesindaco con delega alla Sicurezza è certa dell’irregolarità della cena con gli amici di cui ha postato una foto, altrimenti non la avrebbe rimossa, ma pare che fosse altrettanto tranquilla prima. Perché lei fa parte di quella Milano che vive dentro l’Area C e la propone come una misura per tutta la città. Peccato che alla fine lì ci possano vivere solo i ricchi. Se sei povero invece puoi tranquillamente beccarti l’inquinamento di fianco a casa. E lo stesso con le cene: i carabinieri, la polizia e la polizia locale sono intervenuti diverse volte nelle ultime settimane per sanzionare chi si ritrovava per qualche ora di svago in compagnia. Ma quelli mica erano Scavuzzo. Lei fa parte di una Milano che si sente superiore agli altri, moralmente perché ufficialmente di sinistra, e materialmente perché le regole per loro non sembrano valere. Quella cena tra amici di Scavuzzo è stata però “denunciata” dal capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Mascaretti e dal parlamentare di FdI Marco Osnato. E allora Scavuzzo si è resa conto di aver sbagliato perché la disintermediazione della comunicazione espone anche i protetti come lei alle critiche. Di non essere così intoccabile se n’era già accorta quando il Comune aveva preso sotto gamba la gestione della Darsena, lasciando fare a chi aveva organizzato un rave finito in rissa sedata dai carabinieri giunti a mettere una pezza al caos dato dal lavoro disorganizzato di Palazzo Marino. Oggi invece se lo ricorda grazie a Fratelli d’Italia: anche chi vive nei bei palazzi del centro e sanziona a destra e a manca, deve rispettare le regole.