La benzina a Milano arriva a 3 euro al litro. Non è un modo di dire, magari lo fosse. Nel territorio della Città metropolitana di Milano la benzina è arrivata a 2.9 euro al litro. Con uno sconto a 2,7 per il self service. Così mentre i tg nazionali parlano di “benzina oltre i 2 euro” a Milano ci si porta avanti. Perché la metropoli con a capo Giuseppe Sala vuole sempre primeggiare, che poi siano record positivi o negativi poco importa. Così a Lainate i distributori di benzina si lanciano verso nuove vette di prezzo. Segno che l’inizio del mese più caldo per le vacanze è anche quello in cui i distributori cercano di massimizzare le entrate. In teoria un comportamento perfettamente comprensibile oltreché legale: le aziende nascono per fare soldi, non per regalarli. Ma ci sono dei limiti alla legittima impresa, visto che non siamo nel Terzo Mondo, ma nel continente più avanzato di tutti: perché l’Europa con tutti i suoi difetti è forse lievemente indietro a livello tecnologico rispetto a USA e Cina, ma incredibilmente più avanti a livello di tutela della popolazione. Alcuni hanno cercato di smantellare queste protezioni come se fossero qualcosa di negativo e aveva in parte ragione: sono molto negative per chi pensa che le imprese debbano solo fare soldi, costi quel che costi. Invece per il momento in Europa vale il principio che le aziende sono parte di una comunità più ampia, e i diritti dei cittadini di vivere in modo civile non sono un fastidioso orpello di cui liberarsi a favore di Wall Street. Sono l’essenza della nostra civiltà o di ciò che ne resta dopo la povertà culturale dominante che ha portato a definire intellettuali personaggi come Alain Elkann.
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