Tantgenti Atm: chi indaga sul presunto milione ai dirigenti? Perché come d’uso tutti stanno puntando il dito contro il “mariuolo” beccato con le mani della marmellata, ma proprio come Chiesa all’epoca di tangentopoli poi i mariuoli parlano. E iniziano a raccontare ai magistrati tutto quello che sanno. Paolo Bellini di fronte ai pm e giudici ha raccontato anche di questo: girava voce in Atm che per un appalto vinto da Siemens nel 2006, fosse stato corrisposto un extra di 1 milione di euro ai dirigenti. Secondo quanto raccontato dall’imputato principale dell’inchiesta i dirigenti all’epoca erano Girardoni (quello che gli consigliava come aggirare il regolamento), Massetti, Magni, Zorzan e Kluzer. Bellini non ha precisato a chi sarebbero andati di preciso questi soldi, sempre che siano esistiti, ma questi sono i nomi messi agli atti. Ma viene da chiederselo: qualcuno ha chiesto informazioni in più? La Gdf, i giudici o qualcuno di simile si sta interessando della vicenda? Perché Bellini è stato sbattuto in prima lineamediatica, ma lui chiedeva qualche migliaio di euro a volta. Per arrivare ai milioni ce ne vuole. Invece tutti gli altri soldi? Dall’inizio di questa vicenda, cerchiamo di sottolineare un punto: il problema non solo penale o etico, ma pratico. Se le aziende come Atm hanno un fatturato da un miliardo all’anno, quanto di questo fatturato è dovuto a aggravamenti delle spese causati dalle mazzette? Perché le aziende non possono regalare soldi, quindi quello che pagano se lo riprendono poi in fattura. E i dipendenti pubblici sono sereni, perché non li chiederanno certo a loro, ma alla società per cui lavorano. Ma se questa abitudine è così diffusa al punto che anche i capi suggeriscono ai sottoposti come aggirare le regole, quanto costa il sistema ai milanesi?