31 Ottobre 2020

I Verdi lanciano la raccolta fondi per salvare San Siro

I Verdi lanciano la raccolta fondi per salvare San Siro. Un appello rivolto a tutti coloro che vogliono impedire la demolizione dello stadio di Milano. Ecco l’appello lanciato su Gofundme: Ti chiedo di contribuire alle elevate spese legali del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia contro la decisione della Direttrice Generale del settore Archeologia belle arti e paesaggio del Ministero dei Beni Culturali -Arch. Federica Galloni che NON HA POSTO il vincolo di interesse culturale allo stadio Giuseppe Meazza come richiesto dal ricorso gerarchico presentato dai Verdi-Europa Verde Milano e accettato dai Comitati Tecnico- Scientifici dello stesso Ministero, deputati a valutare il valore storico dei nostri beni culturali. Gli esperti del Ministero , hanno infatti accettato le tesi addotte dai Verdi- Europa Verde di Milano, e ritenuto che lo stadio di San Siro presenti un indubbio interesse culturale e storico dovuto alle strutture con più di settanta anni di storia e hanno anche , “ribadito, con forza l’esistenza di un valore fortemente simbolico per la città di Milano rivestito dallo Stadio San Siro, esprimendo la necessità che la Soprintendenza avvii con solerzia un percorso amministrativo relativo ad un provvedimento di tutela ai sensi dell’art. 10, c. 3, lett. d). Infine, i Comitati, così come proposto dal Presidente del Comitato tecnico-scientifico per le Belle arti prof. Tomaso Montanari, hanno suggerito di considerare l’ipotesi di avocazione di tale procedimento da parte della Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio.” Questa la storia Quando i Fondi Immobiliari proprietari delle squadre di Milano presentarono le loro prime proposte per la realizzazione del loro intervento edilizio, che prevedeva la demolizione di San Siro, la Soprintendenza Milanese venne interpellata sulla presenza o meno di un vincolo storico dello stadio. Si riunì quindi la Commissione Regionale delle Soprintendenze che, nella seduta del 23 aprile 2020, sulla base della documentazione istruttoria presentata dalla Soprintendenza di Milano con nota prot. n. 3540 del 4 febbraio 2020, concluse con esito negativo il procedimento di verifica dell’interesse culturale. Con questo si sanciva la possibilità che San Siro venisse totalmente demolito senza nessuna prescrizione né vincoli. Rispetto a questa decisione, I Verdi Europa Verde Milano hanno presentato, in data 18 giugno 2020 un Ricorso Gerarchico alla Direzione del Ministero dei Beni Culturali. Questo ricorso è stato valutato dai Comitati di esperti del Ministero, persone senza nessun interesse personale o secondi fini se non quello della protezione dei beni comuni e culturali del nostro paese. I comitati hanno condiviso e accettato il ricorso dei Verdi- Europa Verde Milano e trasmesso alla Direzione Generale il loro verbale. Ma la Direttrice del Ministero, Arch. Federica Galloni ha respinto il ricorso, non considerando minimamente le conclusioni dei Comitati, con un decreto che rappresenta un pericoloso precedente che mette in discussioine l’operato dei Comitati Scientifici del Ministero e la difesa del nostro patrimonio culturale e architettonico. L’azione Da qui la necessità di rivolgersi al Tar della Lombardia per SALVARE SAN SIRO da una sicura demolizione e di raccoglere, entro il 15 novembre 2020, i fondi necessari alla presentazione del ricorso. ll ricorso viene proposto VERDI-Europa Verde di Milano rappresentati dall’ avv. Veronica Dini, specializzata in questo tipo di azione legale. L’importo raccolto sarà versato all’avv. Dini per le spese del ricorso. Se non hai la carta di credito puoi inviare una mail a [email redacted] per ricevere informazioni sulle modalità alternative di versamento.

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Insegnanti in fuga dalle scuole milanesi

Insegnanti in fuga dalle scuole milanesi. Le segnalazioni si moltiplicano da istituto a istituto per un fenomeno che spiega una volta ancora quanto sia bello avere un posto di lavoro pubblico: molti docenti si stanno mettendo in malattia da settimane, forse sperando in un altro lockdown o comunque nella didattica a distanza per non svolgere normalmente il proprio lavoro. La paura o la pigrizia? Non è certo cosa spinga chi vive di soldi pubblici ad aggirare le regole, ma la vita di quelli che Checco Zalone ha definito i posti fissi è diversa. Sicuramente i genitori sono sul piede di guerra per l’assenza degli insegnanti e per le modalità in cui avviene: come ha spiegato uno di loro, i certificati di malattia vengono mandati di settimana in settimana causando almeno due disservizi. Il primo è la mancanza del docente, il secondo è l’impossibilità di sostituire gli assenti con supplenti: è troppo breve il periodo di assenza. Così da settimane gli alunni non hanno avuto quello per cui i genitori pagano. E nemmeno un servizio sostitutivo, perché per i posti fissi il posto di lavoro è una proprietà a cui non vogliono nemmeno rischiare di rinunciare: se non ci sono loro, non ci deve essere nessuno. Così il pubblico paga due volte: personale che non svolge il proprio compito e figli che non imparano. Ma gli insegnanti in fuga dalle scuole milanesi possono fregarsene (secondo il vecchio motto fascista) perché il loro contratti sono solidissimi, quindi nessuno di loro sta rischiando di rimanere a casa definitivamente. Nel mondo privato verrebbero giustamente licenziati malamente, con anche un comprensibile disprezzo da parte dei colleghi e di chiunque conosca il modo di comportarsi. Invece la “postofissità” raccontata da Zalone permette tutto. Anche di calpestare i diritti dei bambini.

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Covid: in Lombardia quasi 9.000 e 48 decessi

Sono 8.960 i positivi in Lombardia, cifra mai raggiunta prima, così come è record il numero di tamponi effettuati (46.892), per una percentuale pari al 19,1%, in netta crescita rispetto a ieri (17,1%). I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 46.892, totale complessivo: 2.897.835  i nuovi casi positivi: 8.960 (di cui 356 ‘debolmente positivi’ e 59 a seguito di test sierologico)  i guariti/dimessi totale complessivo: 94.134 (+1.567), di cui 4.026 dimessi e 90.108 guariti  in terapia intensiva: 370 (+25)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.698 (+343)  i decessi, totale complessivo: 17.462 (+48) I nuovi casi per provincia: Milano: 3.979, di cui 1.607 a Milano città; Bergamo: 349; Brescia: 460; Como: 890; Cremona: 175; Lecco: 220; Lodi: 133; Mantova: 147; Monza e Brianza: 988; Pavia: 403; Sondrio: 98; Varese: 804.

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Indice di edificabilità: incremento possibile solo in 5 aree della città

L’incremento dell’indice di edificabilità massimo fino al 20% previsto dalla Legge Regionale 18/2019 in maniera generalizzata e diffusa su tutto il territorio comunale non ha finalità di rigenerazione e si pone in contrasto con la strategia con cui il Piano di Governo del Territorio lega l’aumento della capacità edificatoria all’accessibilità alla rete di trasporto pubblico e con i valori paesaggistici. La riduzione degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione dovuti previsti dalla stessa Legge Regionale, inoltre, genera criticità rispetto alla possibilità di garantire la realizzazione di servizi primari come scuole, parchi, strade e impianti sportivi nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana sul territorio. Parte da queste due considerazioni la delibera, approvata oggi dalla Giunta e nei prossimi giorni in discussione in Consiglio Comunale che individua le aree comunali che possono essere escluse dall’incremento dell’indice di edificabilità massimo e modula la riduzione degli oneri di urbanizzazione e del contributo di costruzione, riducendo quindi l’applicabilità delle misure previste dalla Legge Regionale stessa. “Con questa delibera cerchiamo di arginare i danni clamorosi di una legge che va nella direzione opposta alla rigenerazione, consentendo un incremento indiscriminato delle volumetrie in deroga al PGT e alle norme morfologiche e riducendo gli oneri di urbanizzazione da versare – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran -. Se queste sono misure che magari possono aiutare altri comuni lombardi, di sicuro non aiuterebbero Milano. Basti pensare che in otto mesi per effetto di questa legge abbiamo avuto 30 milioni di introiti in meno da destinare alla realizzazione di opere pubbliche fondamentali per la città”. Per quanto riguarda il primo punto, il Comune di Milano stabilisce quindi che l’incremento volumetrico fino al 20% non dovrà applicarsi sull’intero territorio comunale, ma soltanto in cinque ambiti caratterizzati da elevata accessibilità e una diffusa necessità di rigenerazione del tessuto urbano: Certosa, Lambrate, Corvetto/Rogoredo, Piazza Maggi e Segesta/San Siro, escludendo le possibilità derogatorie previste in tema di altezze, norme quantitative, morfologiche,  tipologie di intervento e distanze previste in quanto già coerentemente disciplinate dai dispositivi del PGT. Certosa: ambito compreso tra via Triboniano, la linea ferroviaria Certosa-Villapizzone, via Varesina, via Ermenegildo Cantoni, via Angelo Brunetti, piazzale Cacciatori delle Alpi, via Espinasse, piazzale Santorre di Santarosa, via Vittorio Locchi, via Giovanni da Udine, viale Certosa, piazzale ai Laghi, via Barnaba Oriani, via Mario Pannunzio, pertinenze a sud e a est di piazzale Cacciatori delle Alpi, via Alassio. L’ambito è caratterizzato da un tessuto urbano frammentato, in cui attività artigianali e produttive prevalgono rispetto alle funzioni residenziali e terziarie. La presenza del cavalcavia del Ghisallo rappresenta un elemento di marginalità ma la stazione ferroviaria di Certosa FS garantisce una buona accessibilità alla zona. Il PGT vigente riconosce la necessità di una rigenerazione dell’ambito Certosa in quanto ambito urbano poco consolidato, posto al margine della città, entro cui ricomporre spazi di frattura con gli ambiti più centrali. Lambrate: ambito compreso tra via Pordenone, via Ludovico d’Aragona, via Ronchi, via Staro (ad esclusione del complesso residenziale individuato come Ambito dal Disegno Urbano Riconoscibile lungo via Bellincione), via Maniago, via Durazzo, via Crescenzago, via Rombon, via Predil, via Rodano, rilevato ferroviario. L’ambito vede la commistione di attività artigianali e produttive ancora persistenti in un tessuto anche residenziale e terziario. L’area è caratterizzata da elevata accessibilità grazie alla stazione di Lambrate e dalla linea 2 della metropolitana. Corvetto/Rogoredo: ambito compreso tra via Sulmona, via Toffetti, via Pallia, via Cassinis, via Brizi, via Boncompagni, via Avenzana, via Caviglia.  L’area è caratterizzata da un tessuto urbano particolarmente frammentato, in cui attività artigianali e produttive prevalgono rispetto alle funzioni residenziali e terziarie. La presenza del raccordo autostradale conferisce un carattere di marginalità all’ambito che gode però di una buona accessibilità legata alla presenza della stazione di Rogoredo e della linea 3 della metropolitana. L’area si localizza tra i due ambiti di rigenerazione relativi alla Piazza Corvetto e al Nodo di Interscambio di Rogoredo per i quali il PGT sviluppa una serie di dispositivi in grado di riqualificare lo spazio urbano, migliorare l’integrazione tra spazio pubblico e privato, costruire nuove relazioni tra parti di città. Piazza Maggi: ambito compreso tra piazza Gian Antonio Maggi, cavalcavia Giovanni Schiavoni, Alzaia naviglio Pavese, via Don Rodrigo, via Renzo e Lucia. Nonostante la presenza di importanti elementi di barriera che determinano un isolamento fisico del quartiere, è garantita l’accessibilità dalla vicinanza della stazione Famagosta della linea 2 della metropolitana. L’adiacenza all’ambito di rigenerazione relativo al Nodo di Interscambio Famagosta, può divenire elemento trainante per interventi di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, in chiave maggiormente sostenibile ed efficiente dal punto di vista ambientale. Segesta/San Siro: ambito compreso tra piazzale Segesta, via Albertinelli, via Dolci, via Ricciarelli, via Civitali, via Paravia. Si tratta di uno dei più estesi quartieri di edilizia popolare della città, in cui il mantenimento del disegno tipico degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica degli anni ’30 può affiancarsi ad un miglioramento dell’efficienza e della sostenibilità, oltre che della vivibilità degli spazi pubblici. L’accessibilità garantita dalla stazione Segesta della linea 5 della metropolitana può divenire elemento di rilancio del patrimonio di edilizia popolare esistente, attraverso interventi di rinnovamento che possono comportare anche operazioni di sostituzione di quei complessi dove un eventuale intervento manutentivo e di rinnovo sarebbe sconveniente in termini di costi-benefici. Per quanto riguarda la riduzione degli oneri e dei contributi di costruzione previsti dalla Legge Regionale, il Comune stabilisce che può essere applicata solo in presenza di tre condizioni certificate, e comunque fino al massimo del 15%:  rispetto del principio di invarianza idraulica e idrologica; bonifica degli edifici e dei suoli contaminati nel caso in cui venga effettuata dal soggetto non responsabile della contaminazione; utilizzo, anche relativamente alle eventuali operazioni di bonifica, di protocolli e tecnologie innovative per il tracciamento dei rifiuti e dei sottoprodotti di cantiere, nonché assunzione di sistemi interni di valutazione dei subappaltatori e meccanismi di sicurezza sul lavoro.

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Al via le donazioni per realizzare progetti che migliorano la vita nei quartieri

Dalla parete per l’arrampicata allestita sotto un ponte a Greco, al vecchio ristorante che diventa un circolo aggregativo per famiglie in zona Isola, passando per un vero e proprio orto urbano condiviso nel cuore di Niguarda o per il primo ‘repair café’ alla Barona dove i cittadini possono portare oggetti da riparare. Sono alcuni tra i primi sette progetti, su un totale di 20 selezionati per la seconda edizione del “Crowdfunding civico” che da oggi prende il via la prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. L’iniziativa voluta dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con Produzioni dal basso e Ginger crowdfunding è volta a favorire lo sviluppo sociale ed economico della città partendo dal basso e coinvolgendo in prima persona i milanesi e le realtà del Terzo settore nel ridisegnare spazi e servizi del proprio quartiere. Il progetto, interamente finanziato con fondi PON Metro Milano 2014-2020, conta su una dotazione complessiva di 550mila euro. I 20 progetti selezionati, se raggiungeranno il 40% del loro budget grazie alle donazioni dei milanesi, verranno cofinanziati dal Comune di Milano per il restante 60%, fino a un massimo di 60mila euro. “Il crowdfunding è uno strumento straordinario per suscitare il protagonismo dei cittadini e coinvolgerli nella realizzazione di progetti concreti volti al miglioramento della qualità della vita di molte persone in diversi quartieri – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani –. In questo periodo tutti siamo chiamati a riscrivere e vivere una nuova socialità fatta di distanza fisica che non può trasformarsi in povertà di relazioni. Ed è proprio sulla costruzione di relazione e solidarietà che lavorano le idee che abbiamo raccolto”. Tra i primi sette progetti a sottoporsi al giudizio dei milanesi troviamo “climBinG – L’arrampicata sotto i binari di Greco”, un’iniziativa che ha l’obiettivo di realizzare una parete di arrampicata libera e fruibile da tutti, che possa essere un punto di incontro intergenerazionale, favorendo la passione per lo sport e la socializzazione. “ASILO BIANCO – Accurati contesti di crescita e socialità” si rivolge invece in particolare ai bambini e alle famiglie che abitano nel quartiere di Rogoredo, proponendo risposte concrete ai bisogni di educazione, socialità e cura, tra cui asili nido e percorsi di psicoterapia. “Il verde in fondo al tunnel” è un progetto nato nel cuore di Niguarda, dove si trova un orto che i cittadini possono coltivare direttamente e che durante lo scorso lockdown ha contribuito, grazie ai suoi prodotti, ad aiutare le persone maggiormente colpite dalla crisi, ponendosi come un utile modello e strumento di coesione sociale. Da questa esperienza nasce la volontà di potenziare la capacità produttiva dell’orto, con l’installazione di serre a tunnel e l’introduzione di coltivazioni sostenibili. “LAB BARONA: collabora, scambia, condividi” nasce con lo scopo di realizzare il primo repair café dove tutti i cittadini possono portare oggetti da riparare e riportare a nuova vita. Il repair café sarà anche luogo di incontro e socializzazione e un riferimento per diffondere la cultura del riciclo e del riuso. “Riporta Vittoria. Una comunità che rinasce” è un progetto incentrato sulla musica, che coinvolge i quartieri di Vittoria, Umbria e Molise con l’obiettivo di organizzare 8 laboratori musicali e di clowneria rivolti a tutti gli abitanti. Con “Diamo spazio alle famiglie” nel quartiere Isola, un dismesso ristorante potrà trasformarsi in un circolo e luogo d’incontro per le famiglie, dove i genitori potranno anche lavorare accanto ai figli: all’interno del locale, infatti, sarà allestito uno spazio di coworking. Infine con “Giovannino Perdigiorno, va in Biblioteca” si vuole creare un’installazione teatrale creativa, basata sulla poetica di Gianni Rodari che verrà attivata gratuitamente per 20 giornate in 13 biblioteche di quartiere della città. Per aiutare le organizzazioni selezionate a realizzare una raccolta fondi di successo, il Comune ha offerto a tutti i progetti selezionati un percorso formativo online e un servizio di accompagnamento a cura di Ginger crowdfunding, oltre a interventi di comunicazione per accrescere la visibilità delle proposte presentate sulla piattaforma. Tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio 2021 partiranno anche le campagne di raccolta fondi per gli altri 13 progetti selezionati nell’ambito del Crowdfunding civico.

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Comminato DASPO a marocchino violento

Il continuo monitoraggio dei soggetti pericolosi effettuato dagli specialisti della Divisione Anticrimine ha consentito al Questore di Milano di dare tempestiva applicazione alle nuove forme di DASPO introdotte dall’ultimo “Decreto Sicurezza” riguardanti il mondo della movida e dei locali pubblici. Tra queste, di particolare importanza il divieto di accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento che il Questore può irrogare – per un lasso di tempo compreso tra i 6 mesi e i 2 anni − a quanti siano stati denunciati o condannati, anche in via non definitiva, per reati commessi all’interno o nelle vicinanze di bar, ristoranti, pizzerie, sale gioco, discoteche, etc.. Destinatario del primo DASPO di questo tipo adottato nella provincia di Milano è un cittadino marocchino di 37 anni, con numerosi precedenti penali e di polizia per gravissimi reati contro la persona e il patrimonio. Quest’ultimo, a fine settembre, in una sala slot di via delle Forze Armate, dopo aver consumato alcolici e avere probabilmente subito una perdita al gioco, ha aggredito brutalmente il titolare del locale, rapinandolo di circa 1.300 Euro. La vittima è stata ripetutamente colpita con oggetti di vario tipo, tra cui alcune bottiglie, e, quando ormai giaceva riversa a terra, l’aggressore gli ha legato i polsi con un cavo elettrico, che gli è stato stretto anche attorno al collo.  Per questi fatti, dopo essere stato identificato, l’aggressore è stato tratto in arresto per rapina aggravata, tortura, sequestro di persona e danneggiamento. Il profilo del soggetto in questione è stato quindi individuato dagli specialisti della Divisione Anticrimine come rientrante nel campo di applicazione del nuovo DASPO, e di conseguenza il Questore ha applicato nei suoi confronti il divieto di fare accesso, per due anni, a tutti i locali della città di Milano nei quali sono installate slot machine e videolottery, nell’ottica di prevenire nuove aggressioni legate al consumo di alcool e al gioco d’azzardo. In caso di violazione, il soggetto rischia la reclusione da 6 mesi a 2 anni e a multa da 8.000 a 20.000 euro. Grazie all’attività della Divisione Anticrimine è stata data immediata applicazione alla norma “Willy” – dal nome di Willy Monteiro Duarte – che ha ampliato la “tool box” dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, prevedendo un nuovo strumento di prevenzione che consente di dare una risposta ancora più incisiva e mirata nei confronti dei soggetti pericolosi per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presenti sul territorio milanese.

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