Valorizzazione del patrimonio immobiliare o vendita dei beni dei milanesi?

vendita dei beni dei milanesiDopo il “Pirellino” ora tocca al “Palazzo delle Scintille”, il Padiglione 3 dell’ex Fiera Campionaria, andare all’incanto. Un’operazione che secondo l’Assessore Tasca, “è un altro passaggio rilevante del percorso per la valorizzazione del patrimonio immobiliare”. Una definizione su cui ci sentiamo di sollevare qualche dubbio poiché un bene una volta venduto, al netto del momentaneo arricchimento per chi lo cede, non porterà più nessun beneficio economico futuro a chi lo possedeva.

Dal nostro punto di vista, il dovere di chi amministra è quello di mantenere intatti i beni degli amministrati, mettendoli contestualmente a reddito, ma evidentemente l’assessore Tasca non la pensa così, o più probabilmente è costretto a pensarla diversamente per soddisfare esigenze di bilancio. Un bilancio verosimilmente sempre più difficile da far quadrare se agli affidamenti onerosi, anche a lungo termine, a Palazzo Marino si favoriscono le vendite che garantiscono introiti immediati.

Sono molti gli indizi che rendono lecito porsi la domanda se qualche problema di bilancio esiste, ad esempio la coincidenza fra la base d’asta per il “Palazzo delle Scintille” e l’importo degli affitti che il Comune è stato incapace di riscuotere da alcuni dei ricchi inquilini di Galleria Vittorio Emanuele, o la consapevolezza che altra parte del patrimonio immobiliare cittadino è occupato abusivamente: ex Bagni Pubblici Di via Esterle, ex Macello di viale Molise… senza che il Sindaco Sala, che ne ha la tutela legale, sia riuscito a farli tornare nella disponibilità di tutti i milanesi mettendoli a reddito per loro conto.

Insomma, questo ennesimo “passaggio rilevante”  fa sicuramente sorgere il dubbio che le dismissioni in corso soddisfino più le esigenze di chi deve mantenere i conti in ordine nonostante i propri errori, piuttosto di quelle dei milanesi. Cittadini che sarebbero sicuramente più felici di vedere rimanere intatto il proprio patrimonio immobiliare, invece di vedere andare all’asta i gioielli di famiglia.