Nel corso di una seduta svolta martedì sera, la maggioranza del Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni ha bocciato la manifestazione di intenti presentata dal Movimento Cinque stelle e accolta da tutta l’opposizione che chiedeva di concedere la cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre. La decisione, come era prevedibile, è stata contestata dai consiglieri di opposizione, tra cui la ex sindaca Monica Chittò, che hanno sottolineato come la città sia “medaglia d’oro della Resistenza“, aggiungendo, “E’ inoltre assurdo che nessuno dei consiglieri di maggioranza si sia opposto: tutti, anche quelli della Lega, si sono limitati a votare seguendo le indicazioni del sindaco“.
“Alla senatrice Segre va tutta la nostra solidarietà per gli insulti ricevuti sul web, ma è inconcepibile che venga usata dall’opposizione per strumentalizzazioni puramente politiche: ecco perché abbiamo bocciato la mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria“, ha spiegato il Sindaco Roberto Di Stefano a quanti lo attaccavano per la decisione presa. “Una proposta di questo tipo – ha aggiunto il sindaco – non può e non deve essere lanciata sul tavolo di discussione per motivi politico-emozionali, come provocazione, sminuendo il ruolo di Liliana Segre e svilendo il concetto stesso di cittadinanza onoraria“. “Il 10 dicembre – ha proseguito Di Stefano – parteciperò alla manifestazione che organizzerà l’Anci a Milano per dimostrare vicinanza alla senatrice Segre con un gesto concreto e non solo a parole“, concludendo, “Quel giorno mi auguro di incontrare quanti oggi si stracciano le vesti ma che mai si sono visti in occasione delle giornate che abbiamo organizzato per la prima volta a Sesto per condannare ogni forma di totalitarismo, come per esempio la giornata del Ricordo, la giornata per ricordare la caduta del muro di Berlino, la giornata di confronto con la Comunita’ Ebraica e la giornata del genocidio armeno“.
“Il film continua a ripetersi, ma noi continueremo a opporci” ha ribattuto la segretaria metropolitana del Pd di Milano Silvia Roggiani, aggiungendo, “Sul fascismo e l’antisemitismo non si può stare nel mezzo, non si può un giorno manifestare solidarietà ad una donna sopravvissuta ad Auschwitz e l’indomani ritirargliela. Si può stare solo da una parte, quella giusta. La storia ci ha insegnato che a volte l’indifferenza è stata più colpevole della violenza stessa, ecco perché certa politica che flirta con l’ambiguità rischia di collocarsi dalla parte sbagliata“, concludendo, “La destra si assuma la responsabilita’ di queste azioni“.