San Donato. M5S Lombardia: controlli si attivano solo per spy story

San Donato. M5S Lombardia: controlli si attivano solo per spy story. Una critica che arriva da Marco Fumagalli, capogruppo M5S Lombardia: “In relazione alla vicenda dei militari libici ricoverati al San Raffaele e San Donato ho proposto una interrogazione in data 26 novembre 2019. La risposta arrivata il 23 gennaio 2020 conteneva solo una missiva del Gruppo San Donato di poche righe. Nulla rispetto a quanto richiesto nell’esercizio delle mie prerogative di consigliere regionale. Provvederò a mandare una lettera di protesta per l’ennesima scarsa considerazione rispetto alle mie funzioni di consigliere e ai ritardi e alla superficialità con la quale risponde la Giunta. Come è possibile che a fronte di notizie di questa estate, solo a me a novembre è venuto in mente di interrogare la Giunta, mentre il “fantastico” sistema di controllo di Regione Lombardia si attiva solo a seguito di una “spy story”? La Lega non vuole i migranti a bordo delle ONG, ma cura i militari libici nei nostri ospedali. Ma non era prima gli italiani? Ora è prima i militari libici e poi i malati italiani”. Nell’ospedale, nella notte di mercoledì 15 marzo, un cittadino libico si è presentato al pronto soccorso con alcuni tagli. È risultato subito evidente che è stato aggredito e la circostanza già ha fatto insospettire i medici, che hanno quindi chiamato la Polizia. Ma c’è un antefatto: all’ospedale San Raffaele vengono ricoverati, in base ad un accordo tra il gruppo San Donato e l’ambasciata di Tripoli presso la Santa Sede, i feriti libici. Non è specificato se si tratta di miliziani, militari o semplici feriti, si sa soltanto che dalla scorsa primavera dal paese nordafricano alcuni feriti vengono evacuati e portati presso la struttura ospedaliera milanese. Viaggio e spese di ogni tipo, sono pagate dal governo di Tripoli. Quest’ultimo paga anche l’alloggio al vicino Hotel Rafael per chi, pur dimesso dal nosocomio, deve comunque rimanere a Milano per controlli ed accertamenti. Il libico che si è presentato ferito al pronto soccorso, è proprio uno di quelli che alloggiano in questo albergo. Dunque, si tratta di uno dei pazienti seguito nell’ambito del programma stipulato con l’ambasciata libica presso la Santa Sede.

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