Autonomia: scontro Galli-Mammì. Nel mezzo del tempo sospeso a causa del Covid19 non si ferma comunque la dialettica politica, anche grazie ai nuovi mezzi a disposizione come i social network. L’assessore all’Autonomia ha infatti scritto un intervento su Facebook a proposito della delega assegnatagli da Attilio Fontana. A stretto giro è arrivata una replica piccata da Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
Ecco l’intervento di Galli:
Secondo l’assessore lombardo all’Autonomia, Stefano Bruno Galli, l’emergenza coronavirus “che ha colpito principalmente proprio le tre Regioni del Nord, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che negli scorsi mesi hanno intrapreso l’iter per l’autonomia regionale differenziata, ha evidenziato l’importanza e l’ineluttabilità di avere un’autonomia istituzionale e amministrativa in materia di organizzazione sanitaria”. Per questo chiede che il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, riapra presto il tavolo di discussione sull’autonomia regionale, una volta entrati nella ‘fase 2’ post emergenza. “La Lombardia – ha ricordato l’assessore – nel giro di un mese ha realizzato ex novo tre nuovi ospedali attrezzati e moderni, ha moltiplicato i posti nelle terapie intensive, si è fatta da sola le mascherine e le bombole di ossigeno, senza dover attendere i tempi farraginosi di uno Stato centrale che dimostra ogni giorno la sua proverbiale inefficienza e la sua pachidermica lentezza”. Il ministro Boccia “che appena due giorni fa ha ricordato che le Regioni sono tenute a dire ‘signor sì’, prenda atto di questo e si prepari, tra qualche settimana, appena l’emergenza sarà terminata ed entreremo nella fase 2, a riaprire il tavolo sull’autonomia differenziata – ha aggiunto Galli -, perché la Lombardia andrà avanti e porterà fino in fondo le sue richieste”.
Ecco invece la replica di Mammì:
“Già a suo tempo è stato inevitabile notare come “cultura” e “autonomia” nelle competenze di un solo assessorato dovessero comportare un enorme sforzo e soprattutto un interpretazione positiva. Purtroppo la giunta leghista, invece, interpreta il concetto di autonomia in maniera provocatoria e strumentale, come si denota dal comunicato stampa rilasciato dall’assessore stefano bruno galli, che rivendica successi che sono stati possibili solo all’operosità dei lombardi. Il Movimento 5 stelle ha voluto fortemente il referendum per l’autonomia della Lombardia, e ne siamo stati promotori, un’autonomia che potesse diventare una marcia in più alla nostra Regione per far viaggiare più veloce il nostro Paese. Ci spiace notare che in un momento d’emerganza, in cui riceviamo aiuti da tutto il mondo, il tema principale pare essere il potere, che poi puntualmente non è stato esercitato quando se ne aveva la possibilità. L’autonomia va innanzitutto esercitata nall’ambito delle proprie competenze, è troppo facile scaricare le responsabilità allo Stato quando si è in difficoltà per poi rivendicare maggiori competenze”, così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia.“Eviterei toni trionfalistici sulla creazione di nuovi ospedali – spesso funzionanti solo grazie ai contributi di associazioni, fondazioni, Ong e dello Stato e sopratutto sulla gestione della crisi. Si dovrà aprire una lunga riflessione sul modello Lombardo, e sulla responsabilità che la politica degli ultimi 20 anni basata sulle privatizzazioni e sull’aziendalizzazione partitica della sanità pubblica, i numeri parlano chiaro e ancor di più parleranno chiaro le azioni finalizzate alla ripartenza… cosa che altre Regioni che chiedono “autonomia” stanno facendo invece diessere ossessionate dal potere”, conclude Mammì”.
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