Conte a Milano: prima non volevo intralciare con la mia presenza

Conte a Milano: prima non volevo intralciare con la mia presenzal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è arrivato questa mattina in Prefettura a Milano, tappa iniziale della sua prima visita in Lombardia da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus. Conte ha incontrato il prefetto di Milano, Renato Saccone, il sindaco Giuseppe Sala, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, e Carlo Bonomi, da poco nominato presidente di Confindustria. Al termine della riunione Conte si recherà a Bergamo e a Brescia.

La mia presenza qui in Lombardia avrebbe creato intralcio nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria” è stata la spiegazione che Conte ha dato a chi gli ha chiesto perché la sua prima visita in Lombardia è arrivata dopo due mesi dall’inizio dell’emergenza coronavirus.

Non è questo il momento di mollare, questo governo – ha aggiunto il premier – non cerca il consenso ma di fare cose giuste, anche se questo deve scontentare un gran numero cittadini” Abbiamo introdotto qualche allentamento ma è chiaro che non possiamo mollare in questa fase“.

Il Premier ha poi spiegato perché non fu istituita la zona rossa nella bergamasca dicendo, “nel momento in cui era stata proposta, è stata subito considerata e ho chiesto di esaminare le ragioni, sulla base però di un contagio già diffuso non solo nei due Comuni (Alzano e Nembro ndr) ma anche a Bergamo e in tutta la Lombardia. Per questo alla fine è stato deciso di estendere la zona rossa a tutta la Lombardia“. “Abbiamo subito chiesto un approfondimento al Comitato scientifico – ha quindi aggiunto Conte – e la sera del 5 marzo ho ricevuto la relazione, il 6 mi sono precipitato alla Protezione civile e la sera del 7 marzo ho firmato il Dpcm che estendeva la zona rossa a tutta la Lombardia“.