A Sesto riparte la chirurgia dopo 50 giorni. L’entusiastico comunicato dell’ospedale di Sesto è uno dei tanti segnali positivi che indicano quanto l’Italia sia vicina al ritorno alla normalità. “E’ partita ieri all’Ospedale di Sesto San Giovanni la fase 2 dell’ASST Nord Milano con il primo intervento chirurgico programmato dopo oltre 50 giorni di stop dovuto all’emergenza COVID 19. Accanto alla sala operatoria dedicata alle urgenze h24 che è sempre rimasta operativa, è stata attivata una seconda sala operatoria per far ripartire gradualmente gli interventi programmati di chirurgia oncologica e chirurgia maggiore non differibile per i pazienti seguiti all’Ospedale di Sesto e all’Ospedale Bassini. Partendo dall’elenco dei pazienti in lista e dalla storia clinica di ciascuno, le équipe chirurgiche dei due Ospedali hanno iniziato a riprogrammare gli interventi individuando e contattando i pazienti operabili. Il percorso di preparazione e di accesso all’intervento ed alla degenza dedicata è molto rigoroso al fine di contenere il rischio di contagio. Durante il pre-ricovero, a ridosso dell’intervento, vengono effettuati tutti gli esami necessari a garantire la massima sicurezza e verificare la negatività del paziente per COVID (tampone naso-faringeo) e l’assenza di compromissioni polmonari (tc torace). La ripartenza è stata possibile anche grazie alla dimissione giovedì scorso dell’ultimo paziente COVID positivo dalla Terapia Intensiva di Sesto. A partire da venerdì scorso il reparto di Terapia Intensiva, che ospita 4 posti letto, è stato oggetto di interventi strutturali volti a migliorare i percorsi interni e a sanificazione straordinaria: da ieri la Terapia Intensiva è stata interamente dedicata ad ospitare pazienti NO COVID ed è a disposizione di entrambi gli ospedali dell’ASST Nord Milano. All’Ospedale di Sesto anche il reparto-subacuti non ospita piu’ pazienti COVID ma è stato dedicato ad ospitare temporaneamente i pazienti che necessitano di ricovero tramite Pronto Soccorso e che sono in attesa di tampone in modo da poterli successivamente indirizzare verso un reparto COVID o verso un reparto COVID FREE: in questo modo si accresce la sicurezza dei pazienti evitando che il ricovero possa rappresentare un’occasione di contagio. Rimane interamente COVID il reparto di Medicina con 25 posti letto”.