Isagro vende Fluindapyr per 55 milioni di euro. L’annuncio che Isagro S.p.A vende a FMC Corporation gli asset del principio attivo Fluindapyr lo ha dato ieri la stessa società. L’operazione genererà un provento straordinario prima delle tasse di circa 30 milioni di euro, confermando così il valore della Proprietà Intellettuale di Isagro. FMC Corporation e Isagro S.p.A (BIT: ISG) hanno raggiunto l’accordo per un’offerta vincolante in base alla quale FMC acquisirà gli asset di Isagro relativi alla molecola Fluindapyr al prezzo di 55 milioni di Euro. Al Closing ed al contestuale pagamento del Prezzo, attesi entro la fine del terzo trimestre 2020, verranno trasferiti a FMC la proprietà intellettuale, il know-how, le registrazioni, le formulazioni e gli altri asset relativi a tale molecola fungicida ad ampio spettro. L’operazione, soggetta ai consueti iter autorizzativi da parte delle Autorità antitrust e alla finalizzazione / trasferimento di accordi commerciali, esclude passività, siti produttivi e personale. “Questa operazione, unitamente al disinvestimento di Isagro Asia dello scorso Dicembre, assicura le condizioni finanziarie per la realizzazione del nuovo modello di business di Isagro, basato sulla crescita nei biorational anche attraverso acquisizioni” ha dichiarato alla stampa Giorgio Basile, Presidente e CEO di Isagro S.p.A. Il Presidente e CEO di Isagro, ha ulteriormente descritto l’importanza dell’operazione annunciata oggi. Che si abbina contestualmente all’attesa dei dati di bilancio del 2019, presentati oggi stesso in una conference call di Borsa Italiana. “Il 2019 è stato l’anno peggiore nella vita di Isagro” aggiunge il dr. Basile ”La contestualità dei due comunicati nasce per il fatto di non creare confusione sul mercato. Sviluppare, con altri, nuove molecole di chimica organica. Questo era l’orgoglio di Isagro. Ma il 2019 ha registrato 14 milioni di perdite, per uno squilibrio strutturale di cui vi avevo ampiamente parlato nel corso delle precedenti interviste che avevo rilasciato in questi mesi”. E conclude: “Nel 2020 abbiamo deciso di cambiare modello di business, come già più volte annunciato. Ma la vendita di questo nuovo prodotto, Fluindapyr, è stata veramente importante per la generazione della cassa, perché ci permette di investire nello sviluppo e ridefinire l’organizzazione di Isagro, anche attraverso acquisizioni mirate nel settore del bio. Facendo leva sia sui fungicidi rameici, sia sui prodotti di chimica organica esistenti nel nostro portafoglio, siamo determinati a portare avanti un progetto di crescita aziendale focalizzato sulle bio-solutions. Svilupperemo soluzioni studiate non per la sola agricoltura biologica, ma per tutta l’agricoltura, nella logica dell’integrated crop management. Non è un abbandono della chimica, semplicemente crediamo nella gestione integrata per la cura e la salute della pianta, usando chimica, rame e prodotti bio.”