Sabato scorso 16 maggio a Milano la Polizia di Stato, ha denunciato un cittadino bielorusso di 32 anni per sfruttamento della prostituzione ai danni di una giovane ragazza di origini russe. Gli agenti della Squadra Mobile, al termine di diversi servizi di osservazione e controllo in via Silva, sono entrati in un Bed and Breakfast, adibito a casa d’appuntamenti, nel quale due ragazze dell’Est dell’Europa, di 20 anni, esercitavano la prostituzione. I poliziotti avevano avviato le indagini a causa dell’incessante via vai di clienti nella zona ed in riscontro alle lamentele dei condomini dello stabile i quali, nel periodo del lockdown, permanendo ininterrottamente nelle proprie abitazioni si erano accorti in prima persona di questa attività illecita.
L’accesso all’interno dello stabile non è stato semplice: gli agenti, infatti, dopo essersi qualificati e aver insistentemente bussato alla porta d’ingresso, hanno fatto ricorso all’ausilio dei Vigili del Fuoco accedendo all’appartamento dalla finestra del terzo piano tramite l’autoscala. Il motivo per il quale la ragazza ed il suo sfruttatore rifiutavano l’ingresso degli agenti è apparso, poi, evidente: creme, lubrificanti, salviette umidificate, profilattici e toys erotici sparsi dappertutto ed in parte nascosti in borse, armadi e portafogli. Nel B&B gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato circa 14mila euro, sicuro provento dell’esercizio della prostituzione.
I clienti che nei giorni precedenti erano stati escussi dagli agenti della Squadra Mobile avevano confermato di aver consumato delle prestazioni sessuali con due giovani ragazze di origini russe a fronte del pagamento di una somma di denaro che oscillava fra i 200 e i 250 euro, per circa un’ora d’intrattenimento e avevano aggiunto, tra l’altro, di aver ottenuto il contatto della prostituta dopo aver consultato un sito d’incontri. Gli accertamenti effettuati dai poliziotti della Squadra Mobile su quel sito internet hanno permesso di riscontrare come la registrazione al portale ed i pagamenti necessari per le inserzioni, con informazioni sulle ragazze e relativi recapiti da contattare per prendere appuntamenti, fossero riconducibili a soggetti di origini russe e bielorusse nei confronti dei quali saranno sviluppati ulteriori accertamenti.
Subito dopo la perquisizione effettuata nell’appartamento di via Silva, gli annunci relativi alle donne sono stati cancellati da tutti i siti di incontri. E’ verosimile ritenere che l’eliminazione delle prove documentate su tali siti sia avvenuta proprio durante le fasi nelle quali la ragazza e il suo sfruttatore impedivano agli agenti della Squadra Mobile l’accesso all’interno dell’appartamento. Proseguono le indagini della Polizia di Stato per ricostruire l’intero impianto organizzativo dell’illecita attività di meretricio.