Lo “strappo”, maturato in seguito a posizioni etiche sull’aborto, dopo la presentazione della “mozione pro vita” da parte del Consigliere Comunale, Luigi Amicone, che non era stata firmata dal vicecapogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico in attesa di poterla leggere in modo più approfondito. Un approfondimento che ha portato l’azzurro a dichiarare: “Ora che l’ho letta sono convinto di non sostenerla“.
De chirico spiega: “Capisco perfettamente la provocazione politica, ma da liberale ritengo che non si possa tornare al Medioevo. Noi dobbiamo sostenere il diritto alla vita, alla procreazione e alla famiglia. Ma dobbiamo sostenere in maniera ancora più forte la libertà di scelta di una donna. Non siamo più negli anni ‘70 in cui il sesso libero era un tabù. Oggi bisogna parlare di sesso sicuro e protetto, di genitorialità consapevole e di welfare aziendale. Investire nei consultori pubblici e nei centri alla vita, come peraltro già si fa“.
Il vicecapogruppo è però d’accordo con il collega “quando afferma che oggigiorno è più facile comprare un animale domestico piuttosto che mettere al mondo un bambino“. Infatti, si domanda: “Come fanno le giovani coppie a mantenere un figlio se non hanno un lavoro e certezze nel loro futuro?” sottolinenado che “Nel XXI secolo non si vive di aria e amore, e nemmeno di reddito di cittadinanza. Servono politiche attive per sostenere il lavoro perché senza di quello non si costruiscono solide basi per far crescere una famiglia“.
Infine, De Chirico ha concluso chiedendosi dove sta andando il suo partito: “Mi domando se Forza Italia, nato come un partito liberale, non stia prendendo una piega un po’ troppo conservatrice, diventando un partito di nicchia, più interessato ai voti dei nostalgici piuttosto che guardare alla società contemporanea“.