Il discorso di Rosa Di Vaia, ultimo atto del rimpasto nel Municipio 5

Si è consumato ieri sera durante la seduta del Consiglio di Municipio 5, l’ultimo atto della vicenda che ha visto l’avvicendamento fra le forziste Silvia Soresina e Rosa Di Vaia all’interno della Giunta guidata dal Presidente Bramati. La Di Vaia, da cui tutti si aspettavano maggiori spiegazioni in merito all’accaduto, rispetto alle poche parole uscite dall’ufficio di Bramati, non ha deluso le attese.

Presa la parola a inizio seduta, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha esordito spiegando “Non era mia intenzione intervenire questa sera per dare spiegazioni… ma molti cittadini me ne hanno chieste e ritengo doveroso rispondere alle loro sollecitazioni”. L’azzurra, dopo avere lamentato di non poterne però dare, perché nemmeno lei ne avrebbe ricevute “di chiare e definitive” ha riassunto quanto fatto in questi due anni e mezzo in cui “con onestà e trasparenza”  ha ricoperto la carica di Assessore.
Lex Assessore alla cultura ha quindi sciorinato un lungo elenco di attività svolte “per strada e fra la gente, per comprenderne le esigenze“, come l’avere “presidiato tutti i fine settimana insieme alle forze dell’ordine, per prevenire gli schiamazzi notturni” il parco di via San Dionigi, sottolineando di avere sempre comunicato al “Presidente Bramati tutte le segnalazioni in merito a problemi di sicurezza“. Poi è passata alle iniziative deliberate nel tempo: “corsi di dialetto milanese… bookcrossing… eventi per mantenere viva la memoria storica di tragici eventi  come la Shoa, le Foibe, le stragi di Nassirija e Sebrenica, l’omicidio seminarista Ronaldo Rivi…” e ancora “tombolate, tornei di carte e gite” nei centri anziani, con “un occhio di riguardo per i fedeli delle 12 parrocchie” del Municipio 5 “organizzando  concerti e corali canti natalizi e l’evento in memoria di Papa Giovanni Paolo II“. Infine: “musica lirica, classica, poesia, corali,  musica leggera, musical, serate danzanti , tributi ai grandi autori della musica italiana e milanese ed eventi benefici come quello per raccogliere fondi per i terremotati di Amatrice“.

Attività con la partecipazione di “artisti, rappresentanti istituzionali, Forze dell’Ordine, Esercito e clero” cui hanno assistito “migliaia di persone con punte di oltre 400 spettatori in una sola serata“, che all’apparenza non giustificherebbero il cambio al vertice, tant’è che la Di Vaia a concluso recriminando “non so spiegarvi perché mi sono state ritirate le deleghe, nemmeno io l’ho capito“, per poi invitare i cittadini a rivolgersi al Presidente Bramati, per avere da “lui i chiarimenti“, che lei non ha potuto dare.

Nulla di chiarificatore quindi rispetto agli interrogativi che in molti si sono posti. Una dichiarazione che certo non ha cancellato, ma ha anzi alimentato, le voci le voci secondo cui il cambio sarebbe maturato in seguito a invidie personali da parte di alcuni che si sentivano messi in secondo piano dall’attivismo della Di Vaia, per il cattivo rapporto con il Presidente Bramati e, soprattutto, allo scontro fra due correnti forziste, da cui una è uscita vincente e l’altra perdente e silenziosa.