I Sentinelli di Milano attraverso una lettera-appello hanno chiesto al sindaco Sala Sala e al Consiglio comunale di rimuovere la statua del giornalista Indro Montanelli che si trova nell’omonimo parco della città e di dedicare i giardini “a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”.
Secondo I Sentinelli il giornalista “fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale. Riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti“.
Idea subito sposata dalla Presidente della Commissione pari opportunità Diana De Marchi (Pd) che riconosce come valide “Le motivazioni della richiesta di rimuovere la statua” e ritiene vadano “indagate le motivazioni che hanno portato all’intitolazione e valutare se siano ancora valide oggi” e dal Consigliere Alessandro Giungi (PD), “La questione messa in luce dai Sentinelli merita di essere dibattuta in un approfondito dibattito in consiglio comunale“.
Immediata la replica dell’ex vice-sindaco Riccardo De Corato “La ‘Floyd mania’ sta offuscando le menti di alcuni consiglieri comunali: confondere l’omicidio di un povero uomo di colore con la statura culturale di Montanelli, ferito per le sue idee liberali dalle Brigate Rosse, e voler addirittura aprire un dibattito in consiglio comunale è vergognoso. Spero che il sindaco Sala prenda da subito le distanze da questa insensata proposta”. e del leader della Lega Matteo Salvini che ha scritto sulla sua bacheca Facebook: “Giù le mani dal grande Indro Montanelli! Che vergogna la sinistra, viva la libertà”.
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