Hanno ragione i Sentinelli spostiamo Montanelli in Gae Aulenti

Foto di robertoangaroni da Pixabay

Hanno ragione i Sentinelli spostiamo Montanelli in Gae Aulenti. Visto che siamo in tema di sparare idee a caso, seguiamo l’esempio dei Sentinelli e proponiamo di spostare la statua del giornalista più noto d’Italia in quello che è diventato uno dei simboli di Milano e dell’Italia. Invece di lasciarlo in un angolino dove la statua può essere vandalizzata, mettiamola su un terreno privato a uso pubblico come è piazza Gae Aulenti. In questo modo gli eventuali imbrattatori saranno ripresi e sanzionati, sanzione che apprezzeranno visto che sono convinti di essere nel giusto. Oppure diamogli ragione e togliamo tutti i riferimenti storici che non ci piacciono del passato recente: sequestriamo tutti i ricordi dell’Unione Sovietica e dei regimi novecenteschi. Eliminiamoli proprio dalla Storia. Damnatio memoriae per chiunque non abbia rispettato i valori condivisi di oggi. Iniziamo dagli ultimi cento anni, se no tanto vale dare fuoco alle biblioteche. Oppure selezionare solo una ristretto numero di volumi e opere d’arte che non siano contestabili dal pensiero dominante attuale e chiudiamo Socrate e tutti gli altri, compresi testi scritti da antisemiti come Romeo e Giulietta, in una mega sezione “passato di merda”. D’altronde non stupisce che l’idea sia venuta da un milanese sostenitore di una certa parte politica: l’Amministrazione di Sala ha promosso prima del lockdown una mostra su un imperatore cinese che aveva la stessa idea, bruciare tutta la storia precedente se non conforme ai suoi pensieri. A migliaia furono uccisi, sepolti vivi o mutilati affinchè non rimanesse traccia della storia che non piaceva all’imperatore. Un’operazione tanto vasta che il sovrano in questione è noto tutt’ora come “nemico della storia”. Un folle assassino di intellettuali secondo noi, ma pare molto in linea con il pensiero dei Sentinelli. Quello che non ci piace lo cancelliamo e se qualcuno ne scrive ancora lo mettiamo al bando, magari privandolo dei diritti civili visto che i tempi delle sepolture da vivo sono passati da un po’ in Europa. Oppure potremmo derubricare il tutto a un intelligente mossa politica di una realtà che si sta preparando alle elezioni: proporre di spostare la statua di Montanelli o di cambiare l’intitolazione dei Giardini Pubblici è assimilabile a una cazzata pazzesca. Culturalmente povera e piuttosto ridicola. Soprattutto in un momento in cui le urgenze della società sono altre, ma non per i Sentinelli a quanto pare: loro si preparano alle elezioni, usando dei simboli a cui sono sensibili tutti a giudicare dal profluvio di articoli e commenti di questi giorni. Speriamo solo che i milanesi, politici e non abbiamo le spalle abbastanza larghe per capire che di interessante o intellettualmente rilevante c’è veramente poco nel dibattito che si è sollevato sulla statua di Montanelli. Tanto ne parleremo ancora il prossimo anno a quanto pare, come ha annunciato via Facebook un’esponente della sinistra milanese.

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