Ci sono il regista Ermanno Olmi, la storica direttrice di Vogue Franca Sozzani e la scrittrice Alessandra Appiano tra i nuovi nomi che compaiono nel Pantheon dei Milanesi illustri, il Famedio, che si trova all’interno del Cimitero Monumentale.
La cerimonia ufficiale in loro ricordo e in occasione delle 14 nuove lapidi che saranno ospitate nel tempio delle personalità milanesi si è svolta stamattina alla presenza del Sindaco, Giuseppe Sala, con le autorità civili e militari della città. “Donne e uomini che hanno potuto contare e hanno fatto crescere una città curiosa e aperta, con slanci verso l’innovazione e capace di abbracciare ogni cultura – ha affermato nel suo discorso, il primo cittadino – Queste persone hanno legato loro storia a quella della città e hanno compreso che si è grandi quando si va oltre se stessi e si va verso gli altri, quando si contribuisce a formare una idea di città anche per il futuro“.
A decidere i 14 nuovi nomi e’ stata la Commissione consultiva del Comune per le onoranze, che ha scelto, fra gli altri, Tina Lagostena Bassi (avvocato), Gianmaria Buccellati (artigiano e gioielliere), Raffaellino De Grada (partigiano e storico dell’arte), Federica Galli (poeta e artista), Lucia Mannucci (cantante), Graziella Mascia(dirigente politico – parlamentare), Guido Rossi (avvocato e giurista), Lica Steiner, nata Matilde Maria Covo (illustratrice, docente e partigiana), Egidio Sterpa (politico), e Bruno Volpi (Fondatore della Comunita’ Villapizzone). Tra le persone scomparse di recente che troveranno posto nel Famedio anche l’imprenditore Gianmarco Moratti, la cui famiglia era presente questa mattina. La moglie Letizia, ex sindaco di Milano, lo ha ricordato così: “Gianmarco era milanese d’adozione, ma amava profondamente questa citta’ e si ritrovava nei suoi valori di accoglienza e generosità. Questo riconoscimento è molto significativo per la nostra famiglia“.
Una Milano che “è la stessa che nel 313 dopo Cristo quando decretava la libertà di culto. La stessa che lottò per la libertà nelle cinque giornate e nella resistenza e oggi nel 2018 reinterpreta questi valori” ha sottolineato nella conclusione del suo discorso il sindaco Sala. Oggi infatti “sentiamo il dovere e l’istinto di opporre il progresso alla regressione, visto che si profila un mondo di chiusura: Milano farà la propria parte sapendo di avere le qualità per vincere. Con la memoria e l’esempio di questi grandi possiamo far fare a Milano, nostra amatissima città, il passo che serve nel nostro tempo“.