Forza Italia perde un altro pezzo. Fabrizio Prati se ne è andato annunciandolo pubblicamente su Facebook ed è stato festeggiato dai suoi followers. “Chi nn rischia nn ruzica..cambiare per migliorare va sempre bene..in bocca al lupo…ti sto vicino”. “Forza Italia perde purtroppo una persona molto meritevole! Chiusa una porta in genere si apre un portone , te lo auguriamo con tutto il cuore!”. “Sorpreso, ma condivido la tua ” pulita” scelta. Tantissimi complimenti e tanti SORRISI”. “Hai fatto bene !”. Insomma una scelta che sembra condivisa dai suoi contatti e che lui definisce come un abbandono della “politica ufficiale italiana”. Ma al di là dei motivi personali, l’addio di Prati riaccende il faro su un tema del centrodestra: Forza Italia sta male. Molto. Quasi come il suo fondatore. E continua a perdere pezzi. Verso Fratelli d’Italia, la Lega o come in questo caso verso altre esperienze. Per Milano il tema è importante perché Forza Italia ha percentuali considerevoli. Certo bisogna vedere se saranno confermate, ma il pacchetto di preferenze in città resta alto. E non sembrano tutti voti trasferibili alla parte sovranista della coalizione. Ma allora che fare? Perché il corpo di Forza Italia è sempre stato morbido e adattabile alle situazioni. Però quel corpo c’è ancora? Sono tanti gli eletti e non a essere passati con altri partiti. La dirigenza è pronta per le nuove sfide? Salvini ha sgambettato i berlusconiani descrivendo la sua idea di candidato per Milano come un imprenditore, etc. Cioè il modello del berlusconiano degli ultimi 20 anni. Con una spruzzata in più di società civile. Quello potrebbe essere un segnale di vitalità del partito moderato: proporre un nome forte o un profilo preciso e originale, dando così segno che c’è ancora vita tra i moderati.