Sul 5G a Milano dubbi e battaglie

Sul 5G a Milano dubbi e battaglie. In questi giorni infatti i cittadini di via Tremiti e dintorni si stanno organizzando per combattere una nuova antenna in via di completamento. Secondo i milanesi in ansia da 5G, l’antenna potrebbe essere dannosa per le persone (tesi su cui non ci sono prove) e in ogni caso non la vogliono perché deturpa il paesaggio. Ma non sono nemmeno i primi a occuparsi del 5G a Milano. I Verdi chiedevano chiarimenti sul 5G milanese da agosto, ma la risposta del Comune non pare sia stata molto soddisfacente: in sintesi, Palazzo Marino vuole 2.500 euro per produrre la documentazione. Una presa di posizione che ha spinto i Verdi meneghini a rilanciare la questione della trasparenza con questo intervento sui propri canali social.

LA TRASPARENZA.
Chi non ha niente da nascondere , non nasconde niente.

Oggi l’Assessore Pierfrancesco Maran manifesta la sua soddisfazione per lo sviluppo della futura rete 5G di Milano.
E ne ha tutto il diritto e la leggitimità. Ci sono però dei cittadini che hanno delle perplessità e dei dubbi sulla possibile ricaduta sanitaria che questa rete potrebbe avere. Dubbi e perplessità che hanno eguali diritti e eguale legittimità.
Per capire meglio, per prendere una posizione che sia la più consapevole ed equilibrata possibile è necessario essere informati e conoscere ogni aspetto del problema. Per questa ragione alcuni cittadini hanno chiesto, con istanze diverse, di avere tutte le informazioni necessarie per poter capire, conoscere, decidere ed eventualmente proporre soluzioni alternative. Lo hanno fatto con la procedura dell’accesso agli atti. Ma qui si sono scontrati con la reticenza degli uffici e l’ostracismo di una burocrazia incomprensibili e anche l’opposizioni, come nel caso di Fastweb, delle società interessate alla sviluppo del progetto. Senza farvi tutti gli esempi, vi citerò quello più spiazzante dell’Avvocato Giuseppe Canizzo che, a una semplice richiesta atti, si è visto chiedere 2.500 euro.
Vedi le foto allegate.

Ma che partecipazione ci può essere, che conoscenza possiamo acquisisre, che scelte consapevoli possiamo fare se la semplice informazione , legittima e dovuta, diventa a pagamento?

Di

Andrea Bonessa

Co-Portavoce dei Verdi di Milano