Occupazione in via Alfieri

Occupazione in via Alfieri. A darne notizia sono gli stessi autori dell’occupazione con una lettera in cui rivendicano la paternità e le ragioni del loro gesto definito “una dichiarazione di indipendenza:

SPAZIO 1984
Questa vuole essere una vera e propria dichiarazione di indipendenza.
In questo momento in cui i giovani devono farsi strada nella mediocrità, con questo progetto vogliamo opporci alla normalizzazione imposta da una società sempre più in decadenza, impegnandoci per ridare slancio ad una generazione sempre meno libera. Con questo gesto vogliamo tornare a respirare, opponendoci ad una logica oppressiva che ci vuole togliere l’ossigeno, elemento essenziale per il cervello, unica origine del desiderio di libertà. In questo momento respirare è l’atto più rivoluzionario che si possa compiere ed è ora di riappropiarsi degli spazi e del tempo che ci hanno tolto. Il diritto alla ribellione contro delle istituzioni che hanno perso il senso del loro dovere è sacro. Spazio 1984 rievoca una dimensione distopica di orwelliana memoria sempre più vicina alla nostra realtà cui vogliamo ribellarci. Ci impegniamo a riqualificare uno spazio abbandonato a se stesso affinché diventi un nuovo punto di riferimento sociale, culturale e comunitario per la cittadinanza. Il nostro è un progetto a lungo termine all’interno del quale si svolgeranno conferenze, momenti di informazione, attività sportive e di promozione sociale. Partecipare al progetto di Spazio 1984 significa intraprendere la strada del coraggio, dare libero sfogo al dibattito e far rinascere a partire dalla riqualificazione di un palazzo, prima un quartiere e poi un’intera città. Ogni atto ed ogni creazione scaturita da Spazio 1984 assumerà un valore ben preciso, in un’ottica di ribellione vitale contro una realtà sempre più soffocante, cupa e grigia.
Scegliamo la lotta perché amiamo la vita.