Il servizio delle Iene distrugge il mito della sanità lombarda. I lavori per potenziare i reparti negli ospedali sono fermi al palo per colpa della burocrazia. Gli operatori sanitari non vengono né supportati né controllati a meno che non siano stati nominati primari. Ma se il servizio delle Iene distrugge il mito della sanità lombarda non è per colpa dei giornalisti. Semmai della burocrazia che impedisce dopo sette mesi di completare i lavori all’ospedale San Carlo. E proprio il primario di quel nosocomio ha confessato che lui viene sottoposto a tampone una volta a settimana, mentre i suoi sottoposti sono stati controllati solo due volte dalla primavera a oggi. E il peggio di tutto ciò è che i finanziamenti ci sarebbero pure: per una volta il governo aveva messo i soldi sui conti correnti per qualcosa di utile, ma non siamo capaci di spenderli. Perché bisogna seguire i dettami della burocrazia, la vera casta dominante d’Italia e la burocrazia se ne fotte della pandemia. Tanto chi lavora nei Ministeri o nei posti pubblici pensa di essere al sicuro e conosce i modi per non assumersi nessuna responsabilità. Per imporre agli altri i proprio ordini invece sono bravissimi. Intanto è ricominciata la conta dei morti, ma vuoi mettere con l’importanza del rispettare le normative sugli appalti pubblici? Un fiume di carta che non serve a nulla se non a migliaia di persone per giustificare la propria esistenza lavorativa. A dimostrarlo ci sono le migliaia di appalti pubblici finiti comunque in mano alla mafia o a semplici truffatori. Mentre le nostre famiglie piangono i morti, loro impongono bolli e bollini. Tanto il primario si salva. E lui è più importante di chi in effetti svolge il lavoro.