Siamo pronti alla terza ondata? Perchè la seconda è arrivata nell’impreparazione generale. Non uno degli esponenti politici lombardi si è dimostrato all’altezza della situazione. Ancora una volta manca il personale, ancora una volta mancano i medicinali. Eppure questa volta si sapeva, non come in primavera: lo sapevamo. Lo sapevamo tutti. Ma in Regione in Comune erano troppo impegnati a conservare i posti su cui sono seduti, al massimo a scaricare responsabilità. La Lega in particolare ha dimostrato il suo grande limite per governare: con Salvini ha dimostrato di saper gestire la politica. E’ innegabile: i leghisti ne sanno di politica. Ma è altrettanto innegabile che non hanno la tecnica. Conoscono la politica, ma non come gestire grandi macchine burocratiche. Salvini ha creato una classe dirigente in grado di combattere politicamente al livello dei vecchi partiti, ma a differenza loro non sanno chi mettere a gestire fatture, personale e quant’altro necessario a mandare avanti la vita di tutti i giorni. Hanno una teoria politica, sanno concretizzarla in battaglie di grande impatto mediatico, ma si fermano lì. Una dimostrazione pratica è l’affare dei loro commercialisti di fiducia, gente a cui sono stati messi in mano gli affari del partito ad altissimo livello e che si è fatta beccare con le mani nella marmellata per una compravendita da 800mila euro. Un tesoro per la gente comune, meno di una goccia nel mare se si guarda al bilancio dell’Italia (1,800 miliardi di euro). Eppure li hanno presi e ora dovranno pagare molto, ben di più dei soldi che perderanno. Un altro esempio è l’ultimo tentativo di rimuovere Giulio Gallera. Alla fine come ha notato Fabio Massa su Affaritaliani si è risolto con l’entrata nella macchina amministrativa di un tecnico esperto dell’era Formigoni. Perché nella Lega non c’era nessuno altrettanto valido. Ma se non possono gestire da soli la macchina della Lombardia, come posso condidarsi a gestire la terza ondata? Sulla seconda hanno fallito miseramente, chiusi nella difesa di un progetto nato e cresciuto male come l’ospedale in Fiera. Ma se loro non lo sono, noi siamo pronti alla terza ondata?