Ebbene si, anche in questa occasione lo staff del Sindaco Sala ha fatto la magia. La ricandidatura, annunciata nel giorno di Sant’Ambrogio, con tutti i milanesi a casa ben poco indaffarati, ha avuto un effetto dirompente e, che piaccia o meno, ieri in città non si parlava d’altro. Si possono fare tutti i distinguo del caso, sull’opportunità della data scelta, sulle motivazioni che hanno spinto Beppe Sala a prendere questa decisione e su quanto ha fatto (o non fatto) in questi anni, ma il risultato non cambia: il candidato sindaco del centrosinistra è sulla bocca di tutti, mentre quello del centrodestra non si ha la più pallida idea di chi potrebbe essere.
Ora tocca al centrodestra fare la sua mossa e anche con una certa fretta. E’ evidente a tutti che il vantaggio di cui già godeva Sala come Sindaco uscente, con un gradimento ancora alto e trasversale fra l’elettorato milanese, subirà un effetto moltiplicatore grazie alla possibilità di partire fin da subito con la campagna elettorale. Una possibilità che a Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega per ora è preclusa, causando un certo nervosismo fra gli esponenti dell’opposizione a Palazzo Marino. Un nervosismo che traspariva chiaramente dai comunicati zeppi di “ora tocca a noi” emessi dopo la dichiarazione di Sala.
Quanti sostengono, o fanno parte, del centrodestra possono solo sperare che nelle prossime settimane i leader dello schieramento mettano da parte interessi di bottega e veti incrociati per estrarre dal cilindro il nome di un candidato vincente, o almeno competitivo. Se non riuscirà loro di fare al più presto una magia, Sala avrà la strada spianata verso la vittoria e non basteranno di sicuro la buona volontà e le ambizioni dei singoli, privi di un programma e un candidato per cui battersi, per ribaltare l’esito di una partita che sembra sempre più destinata ad avere un risultato scontato.
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