Proteste contro l’albero della scuola che pubblicizza Apple. Il caso è arrivato a interessare il Consiglio regionale e in particolare il consigliere Mammì. “Discutibile la scelta della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Ungaretti di Melzo, la prima tra le Apple Distinguished School, che ha scelto di sostituire i simboli tradizionali del Natale con il simbolo della mela, il logo della famosa azienda statunitense, come puntale dell’albero e come addobbo alle finestre scolastiche. E’ semplicemente assurdo: una scuola pubblica non può essere veicolo pubblicitario di una multinazionale. Invece di alimentare la cultura del sapere, favorire la creatività, insegnare il pensiero critico e la capacità di lavoro in gruppo, il rischio, più che fondato, è quello di incentivare consumismo e individualismo”, così Gregorio Mammi, consigliere regionale del M5S Lombardia. Queste le parole che il consigliere Mammì ha usato in una lettera rivolta alla dirigente scolastica dell’Istituto dopo una interlocuzione con un gruppo di genitori lamentando che “l’innovazione viene presentata come un valore in sé, senza che sia esplicitata qual è la finalità didattica. In sostanza stiamo parlando di una scuola brandizzata e punto”. Il Consigliere spiega: “Le preoccupazioni e le lamentele che ho ricevuto dai genitori sono condivisibili: non si può commercializzare il marchio di una famosa azienda multinazionale statunitense ed il diritto all’istruzione trattando i bambini come consumatori in erba, per altro imponendo una visione ed un’esperienza univoca”. Le proteste contro l’albero della scuola che pubblicizza Apple in effetti non si erano ancora sentite, ma nella Lombardia di oggi succede anche questo. In un momento come il Natale l’albero brandizzato ha ricordato a molti che il Natale non è solo la festa dei consumi.