Sala colpevole di falso, i magistrati: “Reato non innocuo”. Perché il sindaco è ufficialmente innocente, ma perché il reato è prescritto. Come hanno scritto i togati non è ritenuto “innocuo e di conseguenza privo di rilevanza penale”, ma ormai è andata. Resta però il fatto che il sindaco Giuseppe Sala è finito sotto processo per aver firmato, quando era ad di Expo, due verbali retrodatati, che servirono a sostituire due commissari incompatibili della gara per la Piastra dei servizi. Detto altrimenti: ha truccato le carte del suo più grande successo. Lo scrive la corte d’Appello di Milano nelle motivazione della sentenza dello scorso 21 ottobre con cui ha rigettato la richiesta di assoluzione nel merito da parte della difesa di Sala ma ha dichiarato l’estinzione del reato per prescrizione. Questo fatto mette anche in luce quanto l’aurea di santità di Sala sia potente, perché vincere una sfida truccando le carte è alla portata di molti. Forse non di tutti, ma sicuramente di molti. Ma il fatto che l’obbiettivo sia stato raggiunto violando le regole non scalfisce l’immagine di Sala. Uno che per altro è inciampato altre volte in documenti non proprio a posto: in passato Gianni Barbacetto ha spulciato le sue dichiarazioni pubbliche e ha trovato alcune omissioni imbarazzanti come una villa e un conto in Svizzera dimenticati, un terreno in Liguria diventato villa e via così. Ma per Sala pare vada bene tutto ai milanesi, anche se viene il dubbio dell’origine di un tale potere. Ha un problema di documenti Sala, quindi è forse il caso di preoccuparsi del bilancio del Comune?