Nuovo focolaio nella Bergamasca, Franco (Misto): “E la direzione dell’Asst Bergamo Est?”. La domanda del consigliere regionale è arrivata per iscritto e con toni fermi perché il territorio di competenza dell’azienda sanitaria comprende anche Alzano Lombardo, luogo da cui è partita la strage della primavera: nel documento l’eletto ricorda che “Durante la seconda metà di gennaio 2021, presso l’ospedale di Piario, a distanza di un anno circa dalla diffusione del Virus Covid-19 nella provincia di Bergamo, v’è stato – ancora – un vero e proprio focolaio che ha visto coinvolti 8 pazienti lì ricoverati, risultati positivi al Virus Covid-19. Gli stessi entrarono in quella struttura come pazienti negativi a seguito di regolare tampone, tant’è che furono collocati in reparto deputato ai pazienti negativi (area bianca)”. Un fatto allarmante per chi come Franco ricorda che in quel territorio “durante i mesi più drammatici, è stato registrato un numero di morti pari a 9 volte quelli che avvenivano storicamente negli anni precedenti. Tale indice di comparazione risulta essere nettamente superiore addirittura sia a quello del territorio di Codogno da cui tutto ebbe inizio, sia a quello degli altri territori della Provincia di Bergamo”. Eppure i dirigenti sono ancora lì, sebbene siano proprio loro ad avere la responsabilità di eventuali misure di sicurezza più stringenti: “La decisione circa la chiusura o la riapertura di una struttura ospedaliera – afferma Franco – compete alla Direzione Generale, acquisito il parere del Safety Manager, figura presente direttamente nello staff della Direzione Generale”. Ma Francesco Locati, a capo della Asst Bergamo Est, sembra saldamente al suo posto, nonostante i fatti ricordati da Franco che invece chiede all’Amministrazione regionale “La presenza di eventuali richiami formali effettuati dai tecnici della Giunta di Regione Lombardia nei confronti della Direzione dell’ASST Bergamo Est avente ad oggetto la specifica applicazione di protocolli riguardanti la sicurezza-igiene ospedaliera”.