Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio

Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio. Perché è il momento di rendersi conto della necessità di criticare meno le pagliuzze altrui mentre si ha una trave nel proprio. Complice forse la stanchezza, Sala continua a inanellare errori su errori. E la corsa solitaria non lo aiuta, perché se ci fosse un avversario potrebbe sempre contare sugli sbagli degli altri. Invece no. Ma il problema della gestione della sicurezza a Milano per la sinistra non esiste, eppure molti cittadini hanno la sensazione di vivere in quartieri dove non si può vivere. Allora Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio, perché è la giovane vicensidaco ad avere la relativa delega: e non sembra che vada tutto bene. E’ quasi una Granelli ormai, nel senso di uno che è lì nonostante i problemi che non riesce a risolvere e che prosegue a creare. Non c’è un singolo quartiere di Milano dove si possa dire che la percezione della sicurezza sia cambiata davvero. Se almeno ce ne fosse uno, si potrebbe convenire che almeno un tentativo c’è stato. Invece no. Perché già solo il tema fa venire l’orticaria a chi vive nei bei palazzi dove la sicurezza è garantita da molteplici livelli. Posti dove vivono Scavuzzo e Sala, impossibilitati dunque a comprendere il problema. Allora prima Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio, poi torni a parlare di questo e di altri temi, perché gli ultimi assembramenti in Darsena dimostrano come non ci sia nemmeno l’intenzione di gestire la sicurezza. Almeno non prima che il danno sia fatto.