Un bellissimo esempio di preti di frontiera. Oggi grazie a Deborah Giovanati ricordiamo un’esperienza di frontiera. Anzi un bellissimo esempio di preti di frontiera: quello della Parrocchia di San Carlo alla Cà Granda in largo Rapallo 5. L’occasione è triste perché coincide con la scomparsa di Don Antonio Anastasio, Anas per gli amici. Ma proprio dal suo impegno con i frati della Parrocchia di San Carlo si trae un esempio di quanto possano essere vicine le frontiere a volte: il presidio religioso era stato chiuso a causa delle minacce ricevute dai criminali della zona. Dal 2013 però si sono riaperte le porte della chiesa e della speranza che nelle periferie milanesi non si debba per forza ubbidire ai criminali. Perché spesso le frontiere sono vicine. E per questo insormontabili. A meno che qualche coraggioso non sfidi la paure e le minacce e affronti di petto il problema. Non servono i lanciafiamme, ma il coraggio e tanto tanto lavoro. Così hanno fatto in via Rapallo 5. E così si potrebbe fare in tante altre periferie. Con impegno e dedizione le persone possono riappropriarsi della propria vita di comunità, trovando così le risorse umane per affrontare qualunque pandemia. Oggi più che mai infatti servono esempi di forze gentili e costanti tese a ricostruire tutte le reti andate distrutte da vent’anni di individualismo spinto e in ultimo dalla crisi. Nel domani non ci potrà essere un ognun per sè e Dio per tutti. Semmai un tutti insieme e Dio con noi. Perché le sfide della ricostruzione saranno ben più difficili di togliersi una mascherina. Quello persino un no vax è in grado di farlo.