Sala sempre più solo e anche Milano

Sala sempre più solo e anche Milano. E’ un male o un bene? Non si sa, ma è un fatto: le giovani generazioni della politica vanno verso Roma, l’unica parte di giovani italiani in fuga verso Sud. Una volta si scappava a Londra, ma Albione ha preso una strada diversa allargando la Manica. E poi Maran, Del Corno e Quartapelle probabilmente non li avrebbero presi a Londra. Invece le sirene di Roma hanno cantato e loro lasciano la nave di Sala. Un bel colpo per l’Amministrazione comunale perché Del Corno e Maran erano tra le punte di diamante del gruppo. Gli altri sono più in ombra o come Marco Granelli rimarranno nella storia di questa Amministrazione per essersi dimenticati di rinnovare in tempo l’appalto per la manutenzione ordinaria delle strade. Non tutti gli assessori vengono col buco dunque, alcuni con le buche. Altri invece si lanciano verso nuovi lidi. Forse a Sala conviene, perché aumenta la sua posizione di “Ronaldo”, forse no perché lo mostra sempre più solo come il comandante di una nave già mezza inabissata. Ma il tema vero è il futuro di Milano, perché se le giovani generazioni dem scappano, il nuovo di oggi cioè Salvini ha decretato che scegliere un candidato per Milano non è una priorità. Mettendo subito la città nelle faccende di secondo piano. Non più la macchina che trainava l’Italia, città persino più importante di Roma perché i conti dei ministri qualcuno li deve pur pagare. Una città qualunque che può aspettare di conoscere il proprio candidato perché in fondo non c’è nessuna idea di città da proporre, al massimo un buon amministratore e via.