Da ieri a martedì 20 aprile sulla piattaforma Milano Partecipa a questo link sarà possibile presentare osservazioni al Codice di Comportamento del Comune di Milano nel suo testo rinnovato e approvato alla fine di febbraio dalla Giunta comunale.
Il Codice di Comportamento riporta e descrive i doveri di comportamento delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Milano, nonché dei collaboratori, consulenti e titolari di un rapporto di lavoro professionale con il Comune di Milano e di coloro che collaborano a qualsiasi titolo con imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’Amministrazione.
“La legge – spiegano gli assessori Lorenzo Lipparini (Partecipazione e Cittadinanza attiva) e Cristina Tajani (Risorse Umane) – chiede che si pervenga all’adozione di questo Codice mediante una procedura aperta alla partecipazione. Per questo abbiamo scelto di aprire la partecipazione non solo alle lavoratrici e ai lavoratori del Comune ma a tutta la comunità milanese utilizzando la nostra piattaforma Milano Partecipa a cui si accede utilizzando la nostra piattaforma Milano Partecipa, che costituisce il nuovo punto unico di accesso di tutte le consultazioni del Comune e a cui si accede utilizzando l’identificativo SPID’.
Allo scopo assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, con D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 è stato emanato il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici che costituisce, il riferimento di carattere generale per tutte le Pubbliche Amministrazioni.
L’adozione del Codice di Comportamento dei dipendenti rappresenta una delle principali azioni ed è finalizzata all’attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione: la predisposizione del Codice costituisce, pertanto, elemento essenziale del Piano triennale per la Prevenzione della Corruzione.
Tra le particolarità del testo c’è specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite, e comunque prevede per tutti i dipendenti pubblici il divieto di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d’uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia.
La violazione dei doveri previsti dal codice, nonché dei doveri previsti dal Piano di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, oltre a costituire illecito disciplinare, comporta l’eventuale responsabilità penale, civile o amministrativa.
Ogni pubblica amministrazione deve adottare un proprio codice di comportamento con il quale integrare quello generale, in relazione alle proprie specifiche competenze e funzioni e così ha fatto il Comune di Milano.
Nel nuovo Codice di Comportamento, lo schema del quale è stato approvato dalla Giunta comunale, sono disciplinati in particolare gli aspetti riguardanti i conflitti di interesse ed i doveri di astensione; sono introdotte innovazioni in materia di lavoro agile. Per approfondire la conoscenza del nuovo testo, in sede di consultazione e in relazione a quello precedente, è stata messa a disposizione una tabella comparativa.