Chiuso un anno e mezzo fa, il liceo Omero di via volga al 4, è un buco nero nel centro di Bruzzano. Subito dopo la chiusura dell’istituto scolastico, causata dal calo delle iscrizioni, cittadini e istituzioni locali avevano chiesto che fosse ristrutturato e affidato al Municipio, perché lo destinasse a servizi per la zona evitando così diventasse un rifugio di senzatetto o fosse occupato. Putroppo il loro appello non è stato ascoltato e dopo essere stato a lungo in preda del degrado, nel maggio scorso è stato definitivamente sottratto alla collettività venendo occupato dagli atttivisti del collettivo re-make che erano appena stati sgomberati dall’ex sede BNL di via Astesani. Venerdì, la consigliera Regionale e Comunale del Gruppo Misto Silvia Sardone vi ha svolto un sopralluogo.
“Ho svolto un sopralluogo all’interno dell’ex liceo Omero di via del Volga 4, a Bruzzano, occupato abusivamente da fine maggio da parte del collettivo Ri-Make – riferisce la Sardone – e in seguito da una decina di rom rumeni. Le aule dell’istituto sono state trasformate dai nomadi in veri e propri mini-appartamenti con letti, tavoli da cucina, fornelli, bombole di gas, stufe, panni a stendere. Gli antagonisti di Ri-Make, prima dell’ultimo sgombero dall’ex Bnl di via Astesani avevano pure incontrato lo staff del sindaco Sala per trovare una soluzione diversa, e in effetti alla fine hanno solo spostato residenza di qualche centinaio di metri. Senza che ovviamente dal Comune nessuno alzasse un dito per ripristinare la legalità. L’ennesima dimostrazione dell’impunità dei centri sociali”.
“E’ scandaloso che un edificio pubblico venga lasciato in balìa di questi personaggi” prosegue la Sardone “I rom che vivono stabilmente nell’ex scuola mi hanno spiegato che non erano soddisfatti della vita nei campi nomadi e neanche di quella nei dormitori, così hanno preferito occupare questa enorme struttura. All’interno ho potuto constatare la presenza di bambole e passeggini che lasciavano intendere anche la presenza di alcuni bambini. Ogni porta di ogni ‘casa’ è chiusa a chiave, tutto è molto organizzato. Nell’altra ala dell’edificio c’è invece il centro sociale vero e proprio, con tanto di “info point”, volantini e striscioni appesi alle finestre“.
“Con la scusa della solidarietà e dell’accoglienza – accusa la Sardone – questi campioni delle occupazioni organizzano pure pranzi a 3 euro e somministrano alcolici a pagamento, oltre a incontri e mercatini. Mi piacerebbe capire perché loro possono fare quello che vogliono senza bisogno di mezzo permesso, mentre i commercianti regolari vengono multati per una fioriera fuori posto di due centimetri”. Concludendo “Mi auguro lo sgombero immediato e senza condizioni dell’immobile e tutte le necessarie verifiche sui rom abusivi. I bambini dovrebbero essere affidati ai servizi sociali anziché fatti vivere in queste condizioni. Sala, Scavuzzo e Majorino non facciano finta di non vedere”.