Difendiamo Ciro non Beppe Grillo. Perché garantisti o lo si è sempre, o non lo si è mai. Altrimenti sei un grillino. Infatti nell’inchiesta che vede Ciro Grillo accusato di violenza sessuale di gruppo è giusto usare i condizionali fino a quando non sarà stabilita la verità processuale. Cosa ben diversa dalla verità in sé, come sanno i garantisti e non i grillini. Per adesso sembra una storia già sentita: un gruppo di ragazzi super privilegiati ha violentato una ragazza. Il classico branco di ricchi in cerca di emozioni forti. Ma per Grillo sembra valere ciò che è sempre successo per la sinistra: se era Franca Rame a essere violentata era un crimine contro l’umanità, ma se toccava a una donna di destra in fondo se lo meritava. La stessa linea di Grillo: non è mio figlio che è uno stupratore, è lei che si è voluta divertire. Un messaggio trasmesso con odio e rabbia in un video a cui hanno subito risposto i genitori della ragazza. Perché Grillo, come ha detto lui stesso, non è solo ricco e famoso: è un elevato. E controlla buona parte del parlamento. Quindi è facile schiacciare gli altri da quella posizione. Per fortuna della ragazza pare che anche i suoi genitori abbiano mezzi economici sufficienti a combattere un gigante come Grillo. Altrimenti sarebbe finita come in tanti casi di ricchi che pagano e di poveri che si tengono la violenza e la mancia. Ma comunque noi difendiamo Ciro non Beppe Grillo: il ragazzo ha diritto alle garanzie costituzionali, mentre suo padre no. Suo padre ha usato il suo potentissimo canale Facebook per insultare una giovane donna che denuncia uno stupro. Un’accusa molto grave. Soprattutto perché Ciro Grillo avrebbe pure l’aggravante di essere figlio di un uomo ricco, famoso e potentissimo. Quella gioventù dorata che pensa e sa di potere tutto perché i genitori gli copriranno le spalle. Ma Grillo senior pare aver perso ogni decenza e rispetto.