Pigramente, dal terreno, una fontella spontaneamente sgorga. Se fossimo a Yellowstone ci aspetteremmo una esplosione di acqua calda e pura. Ma siamo a Milano, in via Rizzoli, sotto le case popolari. E, per quanto un’eplosione di quel genere non sia del tutto da escludersi, di sicuro sappiamo che il risultato non sarà affatto puro. O acqua. Cioè, sì acqua lo è di certo, ma di fogna. L’interessante fenomeno, causato a tutta evidenza da una perdita nella fognatura è iniziato con molta discrezione la notte di mercoledì.
Accortisi che rischiavano di trovarsi nella… melma fino al collo senza un pronto intervento, gli inquilini hanno diligentemente chiamato il centralino. Che, come succede ogni volta, ha fatto ciò che ci si aspetta da quella vetta dell’ingegno umano che è il centralino MM. Ha dato un numero di pratica. Nonostante alcuni astuti inquilini avessero pensato di continare a chiamare finché non fossero stati generati abbastanza numeri di pratica da chiudere la perdita, la proposta è stata rapidamente accantonata. Intanto il livello della…. melma continuava a salire. Il portiere, a quel punto, è riuscito, dopo molti tentativi, a farsi garantire un intervento degli specialisti.
Che si spera intervengano in queste ore, come promesso. Altrimenti se ne parlerà lunedì. Con calma. Tanto nella…. melma ci sono i cittadini delle case popolari. La sensazione piuttosto diffusa è che se questa cosa fosse successa dentro la cerchia dei Navigli la velocità di intervento sarebbe stata ben diversa. E a poco vale la consolazione che qualcosa si muova, anche se lentamente. La puzza di fogna si spera si stia risolvendo intanto che questo articolo viene pubblicato. Ma il rischio di doverci passare due giorni assieme è sufficiente a farsi domandare se, in fondo, il cartello con Milano sbarrato non sia stato posto qualche decina di metri troppo in là. E che già qui, ahinoi, siamo fuori dalla Milano del miracolo economico perenne.