Quando si è periferia non solo del Comune, ma dell’impero, può succedere anche questo. Un lavoratore benvoluto dai condomini, inseritosi dopo un periodo di assestamento, che ha contribuito professionalmente e fattivamente a limitare il fenomeno delle baby gang (con un enorme successo), dalla sera alla mattina rischia di sparire. Sostituito così, senza un motivo. Nonostante le proteste degli inquilini.
“Sudditi, non inquilini. È questa l’impressione generale che abbiamo in questo momento. l signor Verza è stato un bel passo avanti per le nostre case. Nonostante il lockdown è sempre stato presente e ha saputo aiutarci anche a tenere sotto controllo le baby gang nei momenti più caldi. Non capiamo davvero la necessità della sostituzione, se non nell’ottica di far pagare sempre le nostre case per tutti i problemi della città” dice combattivo uno dei membri del comitato delle case MM 73-87.
Proprio in questi giorni il Comune chiede 20 milioni per rifare gli impianti idrici e per le manutenzioni straordinarie delle case popolari. Eppure è più forte di Sala e Rabaiotti: le decisioni vengono sempre prese sulle teste degli inquilini. Mai un incontro. Mai una discussione. Non una volta che qualcuno spiegasse. È così, ve ne dovete fare una ragione.
“La cosa più assurda di questo trasferimento è la fatica che abbiamo fatto per avere un portiere presente, attento e pronto a trasmettere le nostre richieste. Adesso che avevamo trovato un equilibrio ci viene tolto, senza una spiegazione, senza un incontro, trattandoci come sudditi e non come inquilini. Inquilini che il portiere lo pagano, peraltro.”, ribadisce un’altra voce del comitato. Lo sconforto è palese.
Anche perché i tempi paiono essere strettissimi, questione di giorni secondo alcuni. Per quanto ci si debba necessariamente affidare a delle voci, perché MM non ha rilasciato alcuna comunicazione ufficiale. E proprio questa segretezza mette in allarme gli inquilini. Pare logico dedurre dalla segretezza e dalla fretta che, se il problema non è qui, in via Rizzoli, allora deve essere nelle case da cui verrà il sostituto o la sostituta. Che evidentemente sarà spostato (o spostata) per ragioni o disciplinari o di incompatibilità.
Insomma, le previsioni non sono affatto rosee in via Rizzoli. Perché, se la promessa del Comune di ristrutturare i palazzi dovesse realizzarsi, qui si rischia di avere una figura non più amica e dalla parte degli inquilini, ma una persona che si limita a fare l’indispensabile. Questo rischio preoccupa molto. Purtroppo, in queste case, il minimo indispensabile non è lontanamente sufficiente per avere una vita decente. Ci vogliono persone straordinarie. Un motivo in più per protestare contro un trasferimento incomprensibile, non spiegato e vissuto come una punizione da chi qui ci vive.