Esiste una resistenza sotterranea alla volontà del Comune di eliminare l’abusivismo dell’area INPS di via Rizzoli. È piccola, ma arrabiatissima. E tiene dei cuccioli in ostaggio. Non parliamo dell’opposizione a palazzo Marino, che al massimo tiene in ostaggio se stessa, ma dei coraggiosissimi Erinacei del fiume. O ricci, per i meno scientificamente inclini. Questi piccoli e tenaci animaletti, insieme a delle associazioni animaliste come la LAV e ad almeno un Consigliere Regionale, rivendicano il diritto di nidificare un po’ dove diamine pare a loro. In barba alla proprietà privata dell’INPS e al degrado. Perché, ciò che per noi è indiscutibilmente illegale, per i nostri amici notturi e spinosi è semplicemente casa.
Il problema di iniziare ora i lavori di sbancamento per riportare l’area alla legalità è che le mamme riccio, se minacciate, tendono a regire molto male. La prima opzione è abbandonare i piccoli al proprio destino. La seconda è ucciderli.
Quindi, ad oggi, la popolazione locale ha messo sotto ultimatum ecologico Sala e compagni: se mandi le ruspe ammazziamo i cuccioli. E, vista la campagna elettorale alle porte, l’amministrazione si trova con le spalle al muro. L’operazione di abbattimento di orti, colonia felina e balera abusiva, infatti, era il volano per recuperare il consenso traballante di questa via alla maggioranza cittadina. Ma cosa fare se le piccole terroriste spinose dovessero attuare le loro minacce? Cosa ne sarebbe del consenso di fronte alle foto di piccoli dilaniati dai denti di madri terrorizzate?
Di fronte a questo dilemma, come apprendiamo da una diretta Facebook dell’associazione La Ninna (https://www.facebook.com/centrorecuperoricciLaNinna/videos/521130482358007), pare che esista un compromesso: si sbanca, ma senza ruspe e in autunno, ovvero a cuccioli cresciuti. Togliendo ai piccoli mammiferi la ferale arma di ricatto. E regalando un’ultima estate agli ortisti (abusivi) e ai ballerini (altrettanto abusivi) per godersi questi piccolo paradiso (sempre abusivo), in attesa che i ricci (che devono essere maledettamente bravi a sopravvivere, stando a fianco a una colonia felina) maturino. Una volta cresciuti, verranno catturati (come, da chi, in che tempi?) e trasferiti (dove, a spese di chi?). Il problema è che, con l’allungamento dell’estate, questo potrebbe mandare in malora il piano di usare elettoralmente l’operazione.
In caso vi stiate domandando se in questa storia perfetta manchi qualcosa, vi agevolo: dei residenti, ancora una volta, non frega nulla a nessuno. Le notti saranno come sempre allietate, tra molte virgolette, da musica a palla (che evidentemente ai ricci piace) e la simpatica faida che ha portato a tre roghi questo inverno potrà crescere, prosperare ed esplorare nuovi modi di esprimersi. Perché nessuno deve toccare i ricci (che ci ricattano con l’infanticidio), ma in compenso i rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica non paiono particolarmente rilevanti. Nemmeno col pericolo che un rogo in situazione di siccità posssa arrivare al benzinaio. Un funerale vichingo per i nostri piccoli amici potrebbe essere ugualmente epico ed appropriato, evidentemente.
Da qui un suggerimento per gli umani che vogliono avanzare rivendicazioni: travestitevi da mamma riccio in estate. Magari verrete ascoltati.