Riforma socio sanitaria: giornata di audizioni e confronto con le associazioni dei pazienti. Numerose le adesioni, con oltre trenta associazioni intervenute in presenza con i loro rappresentanti. Un’intera giornata dedicata al confronto sulla riforma socio sanitaria con le associazioni dei pazienti e le associazioni che operano in ambito sanitario. E’ quella che si è tenuta oggi nell’Aula del Consiglio regionale promossa dalla Commissione Sanità.
Numerose le associazioni che hanno aderito alla giornata, oltre una trentina delle quali intervenute in presenza: nell’Aula del Consiglio regionale hanno preso parte ai lavori i rappresentanti di AISTOM, FINCOPP, ABRCAdaBRA Onlus, AGUAF, AISF, AISLA, ALOMAR, ANED, ANF Neurofibromatosi, Associazione Malati di CFS Onlus, C.A.O.S., Associazione pazienti Sindrome di Churg Strauss, CFU Italia, Codice Viola, ERIKA, Europa Donna, F.A.V.O., Federazione Cure Palliative Onlus, FELCEAF, Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald, Il Ponte del Sorriso, Fondazione ONDA, LILT Milano, Nutrimente Onlus, Respiriamo Insieme, Salute Donna, Associazione Sindrome di DRAVET, Sostegno 70, UIC Lombardia, URASAM e VIDAS. La giornata è stata suddivisa in due sessioni. Quella mattutina ha visto i rappresentanti delle associazioni confrontarsi all’interno di un workshop tematico sulle priorità e sui punti cardine che dovrebbero essere affrontati e contenuti nella riforma: la sessione pomeridiana, alla quale è intervenuta e ha partecipato da remoto anche l’Assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, è stata incentrata sul confronto con le istituzioni e ha visto intervenire nell’Aula consiliare, oltre al Presidente Monti, anche il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (PD), la Vice Presidente della Commissione Simona Tironi (Forza Italia) e il Consigliere Segretario Gregorio Mammì (M5Stelle). “Oggi abbiamo potuto confrontarci su un tema importante e trasversale come la prevenzione sanitaria con le associazioni del territorio che hanno un patrimonio di esperienze e competenze pluridecennale sviluppato sul campo -ha evidenziato infine Gregorio Mammì-. Dal tavolo di lavoro sono emersi alcuni suggerimenti e indicazioni su come impostare nella pratica il principio one health che è uno dei cardini delle linee guida della nuova legge sanitaria: in particolare è stata sottolineata la centralità del ruolo delle associazioni nella stesura del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) e il ripensamento del ruolo dei medici di medicina generale nell’ambito delle cure primarie. È infatti necessaria una rivoluzione culturale nell’approccio alle cure che sia ampio, multidisciplinare e basato su una collaborazione attiva e costante in ambito sanitario in grado di sviluppare un’intensa opera di formazione e informazione prima, durante e dopo il percorso di cura”