E’ successo giovedì in via Ovada, dove l’Agente aggredito risiede in un alloggio popolare di un caseggiato Aler. Secondo quanto riferito,nell’agosto scorso, l’appartamento a finco di quello dove abita il poliziotto ventottenne è stato occupato abusivamente da una famiglia di rom dopo che era rimasto sfitto in seguito al decesso dell’anziano che vi abitava. Da allora il giovane ha più volte segnalato ad Aler i disagi causati dagli abusivi: rumori molesti, continuo via vai di persone estranee, porte d’ingresso lasciate sempre aperte, soprusi nei confronti degli altri inquilini e l’allacciamento abusivo all’impianto elettrico del palazzo, senza però ottenere risposta né interventi da parte dell’istituto che gestisce le case popolari.
Giovedì sera, mentre nell’appartamento occupato abusivamente era in corso una festa che arrecava disturbo al vicinato, l’Agente ha incontrato alcuni degli occupanti sul pianerottolo e ha chiesto loro di abbassare il volume, ma nonostante una donna si fosse detta disponibile ad assecondare la sua richiesta, dall’appartamento sono usciti alcuni uomini ubriachi che lo hanno aggredito colpendolo con pugni e sputi. Visto l’impossibilità di affrontarli da solo il poliziotto si è rifugiato in casa e ha chiamato rinforzi.
In poco tempo sul posto sono arrivati i Carabinieri e un’ambulanza del 118, ma gli aggressori si erano già dati alla fuga, mentre la vittima è stata accompagnata all’ospedale San Paolo in codice verde da dove è stato dimesso con5 giorni di prognosi. A quanto risulta, nel caseggiato ci sarebbero altre tre occupazioni per le quali da tempo i residenti chiedono si intervenga per ripristinare la legalità e con essa la loro tranquillità.