L’eutanasia non è autodeterminazione, ma istigazione all’omicidio. Il titolo non è della redazione dell’Osservatore, ma della lettera che abbiamo ricevuto e che riteniamo sia giusto pubblicare, così come faremmo altrettanto volentieri se altri lettori volessero inviarci un loro pensiero sull’eutanasia. Dunque ecco la lettera del dotto Mandelli:
Spett. redazione de l’ “Osservatore Menegnino”,
Cappato & company sbandierano continuamente lo slogan “La mia vita appartiene a me”. Questa presunta autodeterminazione stride però con una evidenza clamorosa. E cioè che l’ eutanasia uno non se la dà da solo, ma viene data da un’altra persona. La quale si trasforma automaticamente in omicida. Infatti uccidere un’altra persona, a casa mia, è sempre e soltanto omicidio, anche se avviene su richiesta. E’ molto ipocrita questa gente. Quando gli fa comodo si appellano alla “autodeterminazione”; quando non gli fa più comodo, chiedono che sia un’ altra persona ad assumersi l’onere dell’ assassinio.. Con tutte le conseguenze legali e morali che ciò comporta.
A mio parere, gli esseri umani non sono e non potranno mai essere autorizzati ad uccidere una persona, anche se la vittima lo richiede. Del resto i radicali sono i promotori della campagna contro la pena di morte, che, a loro avviso, giustamente, non può mai essere ammessa, anche se il condannato la chiedesse. Con che faccia vogliono riesumare la pena di morte, sotto forma di eutanasia?
Angelo Mandelli