I centri sociali accoglieranno i profughi afghani? Perché la proposta di Luca Bernardo, candidato del centrodestra a sindaco di Milano, di ospitare i fuggitivi negli spazi occupati dai centri sociali sembra caduta nel vuoto. Eppure aveva più di un senso: il primo è che l’Italia è sempre stata accogliente con amici e alleati, dunque è giusto accogliere chi ci ha aiutato in Afghanistan. Il secondo è che se c’è una parte politica da sempre super favorevole a qualsiasi tipo di accoglienza è proprio quella che ha come riferimento i centri sociali, quella che una volta si chiamava estrema sinistra. Il terzo è che buona parte di questi gruppi umani definiti centri sociali occupano abusivamente locali pubblici spesso immensi senza nemmeno pagare per le attività commerciali che ci impiantano. Se dunque volessero svolgere davvero una funzione sociale e non solo arricchirsi sulle spalle della collettività, potrebbero dividere i lauti profitti o quanto meno gli spazi con i profughi. Certo lo sforzo sarebbe imponente, perché per chi pretende di vivere con gli altri senza rispettarne le regole è difficile essere generosi. Di solito chiedono agli altri di esserlo per loro. Però per una volta potrebbero farlo, così per vedere l’effetto che fa. Perché al momento non sembra che la proposta di Bernardo sia stata accolta con entusiasmo. Dunque i centri sociali accoglieranno i profughi afghani? Si attendono risposte da quel mondo che solitamente è tanto bravo a fare la morale agli altri o a spiegare che bisogna fare questo o quello. Poi però raramente si viene a sapere di ville di Capalbio adibite all’accoglienza delle famiglie povere. Forse la mancanza di una risposta alla proposta di Bernardo è proprio causata dalle vacanze estive dei “centri sociali” dove ormai i poveri sono davvero pochi. Dentro ci sono più persone che le vacanze le vogliono godere senza la brutta vista di chi sta scappando dall’orrore dell’emirato talebano. Forse a settembre torneranno a farsi sentire. Belli, riposati ed abbronzati.