Un’annunciatissima scoppola. Perché tutto si può dire, meno che la vittoria di Giuseppe Sala non fosse scontata. Una campagna partita in ritardo, dopo aver tentato in ogni modo di delegittimare il proprio candidato sindaco non poteva andare altrimenti. Noi lo scrivevamo da molti mesi che non bastava un mesetto di campagna elettorale e via. Perché venivamo da dieci anni di giunte di sinistra, perché Milano merita una proposta politica non buttata lì così all’ultimo. Lo stesso Luca Bernardo se avesse avuto almeno sei mesi di tempo veri, crediamo che una chance l’avrebbe avuta. Perché Sala non è mai stato un avversario imbattibile. Anzi. Ma hanno cercato tutte le vie per spianargli la strada. E lui giustamente ci ha passeggiato sopra e ora la racconterà come una grande e difficilissima vittoria, pure se tutti sono consci che questa annunciatissima scoppola fosse inevitabile a meno di miracoli. E ora il centrodestra con quest’abile autogol mette a rischio la Regione. Perché dopo tre vittorie consecutive a Milano il centrosinistra (tra l’altro con un PD oltre il 30 per cento) può farcela. C’è stata pure una pandemia gestita alla belino di segugio da Fontana e il risultato è questo: dopo decenni Palazzo Lombardia è contendibile. Sala lo sa e non è detto che si tiri indietro. Tutto sommato è un uomo giustamente ambizioso. E ha dimostrato di saper vincere le elezioni.