Una scheda bianca è la scelta più logica. Per più motivi. Il primo è che la scheda bianca rappresenta ormai storicamente il partito di maggioranza relativa alle urne. A ogni elezione, se ricordate, viene sottolineato come il primo partito sia quello degli astenuti. Che questo rappresenta una dimostrazione della disaffezione alla politica degli italiani, forse causata dalla mancanza di un’offerta all’altezza. Praticamente un rito laico come i servizi televisivi sul caldo estivo. Dunque una scheda bianca è la scelta più logica. In secondo luogo, è una buona idea la scheda bianca perché è il miglior commento alle idee politiche espresse oggi in Parlamento: per almeno i due terzi i programmi politici sono perfettamente sovrapponibili. Tendono ormai tutti alla stessa idea di continuità storica con l’attuale assetto istituzionale e sociale. Qualche idea di un presente, badate bene che scriviamo presente, diverso c’è. Di fatto però è soffocata da un mare magno di idee simili se non identiche. Un dramma vero da un certo punto di vista, ma una scelta obbligata quando si parla di voto: la scheda bianca. Non c’è nulla di male: a volte i popolo smarriscono le loro identità e si ritrovano a parlare solo di economia o tasse. Di solito è la situazione in cui finisce un’epoca e ne inizia un’altra perché per fortuna in tempi normali le banche scandiscono i trimestri e non la vita di un popolo. Ma per ora dobbiamo aspettare. Giorni e giorni, a meno di sorprese: il Parlamento è infatti del tutto ondivago e dunque potrebbe scegliere un Capo dello Stato tra due settimane come tra sei ore. Tutto può succedere in questo momento magico, anche per la presenza dei 5 Stelle che Conte pare non sia sicuro di controllare, ma soprattutto perché a parte la propria rielezione le priorità degli attuali capi e sottoposti non vanno molto oltre. Alcuni parlano del candidato ideale, ma quasi mai si tratta di un vero nome. Si fa giusto per restare registrato tra quelli che ufficialmente hanno fatto o no qualcosa di relativo all’elezione del Presidente. Ecco dunque perché una scheda bianca è la scelta più logica: tutti aspetteranno di vedere chi può veramente vincere e poi lo voteranno. Cercando nel contempo di intestarsi almeno in parte la sua elezione. Perché poi per 7 anni non se ne parla più e al timone ci sarà lui o lei.